VIVERE
VIAGGIANDO
IN SUD AMERICA
di Gianluca
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"Un buco di verde dentro al quale canta un fiume
fissando pazzamente tra le erbe filoni
d`argento; nei quali il sole, dall`alta montagna,
brilla : una piccola valle che crea spuma di raggi."
(da ``Il Dormente della Vallata``, di Arthur Rimbaud; 1870)
il brano di questa poesia sembra descrivere la Bahia de Banderas, dove mi trovo
Molta gente mi chiede come faccio a sopravvivere senza mai lavorare. Lavoro eccome! Certamente non sono lavori ordinari con uno stipendio fisso, orari prestabiliti, eccetera. Il giocoliere, ad esempio, come lavora?
Generalmente preferisce la sera, prima che la gente torni a casa a mangiare o quando le famiglie escono a passeggiare dopo cena; naturalmente le variazioni d`orario sono all`ordine del giorno e dipendono sopratutto dalle caratterisctiche uniche della citta` o villaggio in cui ci troviamo.
Uno spettacolo dura generalmente 25 minuti o mezz`ora ma puo` farci guadagnare il doppio dei soldi di quanti un professore universitario ne fa in otto ore!
Dunque i giocolieri sono tutti personaggi ricchi e furbi? Purtroppo non e` cosi`.
Il problema di lavori del genere e` la irregolarita` : una serata di pioggia o di vento eccessivo ed eccoci impossibilitati a lavorare; se non siamo di buon umore l`esito positivo di uno spettacolo e` seriamente compromesso e vi giuro che non e` un`esagerazione! Il lavoro di un attore teatrale e` di ``ripetere`` ogni giorno lo stesso ruolo prestabilito, ricordarsi un copione ripetendo le battute esattamente come il giorno prima; sicuramente e` necessaria molta concentrazione ma e` ben differente da cio` che un artista di strada e` costretto a fare. Innanzi tutto bisogna riunire un gran numero di persone e questa e` forse la parte piu` difficile, bisogna poi ``adattarsi`` al tipo di pubblico che abbiamo di fronte : se siamo in un piccolo villaggio e la maggior parte del nostro pubblico e` composto di bambini non potremo certo lasciarsi andare a battute colorite, mentre se davanti a noi notiamo un gruppetto di studenti e gente giovane dovremo stare attenti a non cadere nella innocente banalita` di una esibizione poco dinamica. Puo` anche capitare, specialmente nelle sagre dei paesi, di avere diversa gente un po` brilla tra le file degli spettatori e se siamo sfortunati potrebbero gridarci parolacce o battute poco eleganti, in questo caso l`artista deve essere capace di azzittire l`intimidatore, gentilmente ma con decisione, senza offenderlo ne` provocarlo e guadagnandosi l`appoggio della gente.
Se non siamo dell`umore adatto per affrontare quel pazzo ambiente che e` la strada, e` forse meglio dormirci sopra e riprovare il giorno dopo.
Se a questi motivi aggiungiamo anche il fatto che generalmente e` solo durante il fine settimana che le strade offrono una quantita` di gente sufficente per uno spettacolo, vediamo che un artista di strada deve cercare di approfittare al massimo una giornata buona perche` purtroppo non ne abbiamo molte a disposizione.
E` quindi molto difficile riuscire a risparmiare.
Ma per viaggiare occorrono soldi.
Dopo vari anni passati vivendo una giornata alla volta mi sono trovato, al mio rientro dal Canada, con la necessita` di avere un lavoro fisso! E per la prima volta, in Messico.
Con la mia esperienza di artista di strada non e` stato difficile farmi invitare a collaborare come animatore nello stesso hotel dove era attesa Michelle. In effetti venni assunto quando ancora mi trovavo negli Stati Uniti, e` stato sufficente inviare via internet il mio curriculum, preparato in gran fretta una mattina nel parcheggio di un`autostrada.
La prospettiva di un tale lavoro non mi allettava molto; anzi, era piuttosto preoccupato. Prima di arrivare a Puerto Vallarta non avevo alcuna idea di come avrei fatto a resistere sei mesi in tale clima di superficialita`. Io, abituato alla provincia Messicana, abituato a lavorare con artisti che riempivano i loro spettacoli di retoriche costruttive come fossero una via alternativa per comunicare con la gente, mi sarei ritrovato a coinvolgere turisti americani ``spacconi`` in una lezione di aerobica in piscina!
Avevo paura dei sei mesi che mi attendevano, paura di non sopportare l`ambiente (che in realta` nemmeno conoscevo) e finalmente paura di mollare il tutto dopo un mese per continuare a vagabondare senza meta e mandando cosi` in malora la possibilita` di mettere da parte soldi per il viaggio e magari anche la mia relazione con Michelle.
Non ero mai stato in questa zona del Messico (la costa centro-settentrionale del Pacifico) e mai avevo visitato la citta` che era pronta a ricevermi.
Adesso che sono passati cinque mesi ne so qualcosa in piu`. E ve lo racconto :
Puerto Vallarta
In tempi preispanici la zona geografica oggi conosciuta come Puerto Vallarta si chiamava Xiutla, che in lingua Nahuatl vuol dire ``luogo pieno di vegetazione``. I pochi insediamenti indigeni erano per lo piu` Toltechi e Tuxacacuesco.
Nel 1525 il capitano spagnolo Francisco Cortes de Buenaventura fu` il primo non indigeno ad esplorare la zona. Dalla sua nave egli vide circa 10.000 guerrieri con lance adornate da numerose bandiere, la zona venne cosi` battezzata la baia della bandiere (Bahia de Banderas).
All`inizio non vi era alcuna citta`, un piccolo porto era l`unico insedamento presente nella baia e serviva per il commercio dell`argento che arrivava dalle miniere nelle vicine montagne. Nel secolo XVIII la zona fu` frequentemente visitata da numerosi pirati tra cui il celeberrimo Francis Drake.
Fu` il 12 Dicembre 1851 che venne fondato il primo insediamento non indigeno permanente che in onore della data venne chiamato Las Peñas de nuestra Señora de Guadalupe. Solo nel 1918 il nome venne mutato in Puerto Vallarta in onore del governatore Ignacio L. Vallarta che fu legislatore durante la rivoluzione.
Negli anni 20 Vallarta era centro fruttifero importante (banane) controllato dalla United Fruit Company, che tutt`ora gestisce (con un regime totalitario al limite della schiavitu`) la maggior parte delle piantagioni sudamericane.
Il primo hotel apparve in citta` nel 1940 e a meta` degli anni 50 la prima grossa aereolinea si installo` nell` allor piccolo aereoporto.
L`evento diplomatico piu` importante, nel 1970, fu` l`incontro tra il presidente messicano Diaz Ortas e l`americano Richard M. Nixon, che in Vallarta accordarono la cessione al Messico da parte degli Stati Uniti di un piccolo territorio texano chiamato El Chamizal.
Il boom turistico comincio` nel 1974 con la costruzione massiva di hotels che al giorno d`oggi ospitano circa tre milioni di turisti l`anno.
Qui la sfolgorante bellezza della Sierra Madre abbraccia e decora la Bahia de Banderas.
Le acque della baia sono asilo per numerose specie di delfini e balene come la Megattera e la Grigia che scelgono queste acque per far nascere i loro piccoli durante la migrazione invernale che dal Canada le porta a cercare mari piu` caldi.
La vegetazione e` di tipo tropicale semidesertica, anche se a dire il vero di desertico c`e` ben poco; l`animale simbolo della valle e` l`iguana, le citta` e la sierra ne sono piene.
Il lungomare di Puerto Vallarta e` forse il piu` bello del Messico, decorato con sculture surrealistiche di Sergio Bustamante; famosi sono i suoi tramonti che offrono meravigliosi spettacoli tingendo mare e cielo con caldi e delicati toni acquarello.
La Vallarta Turistica
Negli anni `60 un regista americano, John Huston, venne a Puerto Vallarta, o piu` precisamente in un luogo chiamato Mismaloya, per girare un film : ``La Notte dell`Iguana`` considerato un classico negli States. Per tutta la decade successiva la piccola citta` divenne meta vacazionale prediletta, nonche passarella per la fama, per le stelle di Holliwood del tempo, una tra tutte : Elizabeth Taylor.
Al giorno d`oggi tutti i condomini in riva all`oceano di Puerto Vallarta appartengono a signorotti nordamericani in pensione e i numerosi complessi alberghieri ospitano centinaia di famiglie inglesi, olandesi, statunitensi e canadesi vogliose di sfuggire per una settimana al gelo ed allo stress dei loro paesi. La piccola citta` e` cresciuta (la marina turistica e` oggi la piu` importante del paese) e ne sono sorte altre nei dintorni come Nuevo Vallarta che a dire al vero non e` una vera e propia citta`, bensi` un importante complesso alberghiero distante solo 20 kilometri. Oggi a Puerto Vallarta vivono 300.000 persone, molte delle quali originarie degli stati vicini e che vi si trasferiscono per coprire i numerosi posti di lavoro necessari a far funzionare la macchina del turismo.
Tra i tanti stranieri che si vedono per le strade molti sono residenti e lavoratori, come il sottoscritto. Come fare quindi a riconoscere un turista a Puerto Vallarta? Facile.
Prima di tutto il turista si riconosce dal colore della pelle che va dal bianco pallido al rosso aragosta screziato da spaventose spellature e perche`no, un bel naso bruciacchiato.
Il turista, inoltre, decide di passare i suoi giorni in alberghi che usano la formula ``Tutto Incluso``, avranno quindi un braccialetto inconfondibile ai loro polsi.
Tale ``marchio`` e` il segno di riconoscimento per i venditori di souvenir e di pacchetti vacazionali che assalgono, e non esagero, i malcapitati passanti. Ogni giorno ne arrivano a centinaia, carne fresca per i sempre affamati lupi del commercio.
Arrivati all`hotel fummo subito accolti molto bene.
Il Gran & Club Marival di Nuevo Vallarta mette a disposizione degli animatori una stanza nella ``Casa Marival``, distante solo poche centinaia di metri dall`hotel, fornita di piscina e di cucina in comune.
Ci installammo e comiciammo a lavorare. Michelle lavorava nel Servizio alla Clientela, ovvero dalla sua piccola scrivania nella hall dell`hotel, ripartiva informazioni, riceveva prenotazioni per tours, escursioni e ristoranti e si occupava delle lamentele dei clienti.
Io facevo parte della squadra che si occupava delle attivita` ricreative. La mia giornata incominciava alle dieci del mattino con una sessione di stratching sulla spiaggia, continuava con un piccolo torneo di freccete o bocce e poi l`aerobica in piscina. Quindi una tombola veloce e poi tutti a mangiare; non si trattava di una vera e propia pausa pranzo perche` ero costretto a mangiare nel Buffet dell`hotel seduto agli stessi tavoli dei clienti con il compito di stimolare la socializzazione. Alle tre del pomeriggio si riprendevano le attivita` con una presentazione in grande stile nell`area delle piscine, il ballo della casa e quindi un gioco (differente ogni giorno); le attivita` terminavano alle cinque con una lezione di ballo, di cucina, di cocktail o con un`altra tombola.
Tutto qui? Niente affatto!
Alle otto si ritornava all`hotel a prepararsi per lo spettacolo che ogni sera, alle nove, propone piccoli musicals come Grease, serate anni 70 o la serata MTV, dove si replicano le canzoni e le coreografie degli artisti pop piu` famosi.
Dopo lo spettacolo tutti nel lobby per il gioco notturno e alle undici nella discoteca dell`hotel fino a quando chiudeva, generalmente non si finiva prima dell`una o delle due di notte.
Si tratta quindi di undici-dodici ore al giorno per 400 Dollari al mese piu` vitto e alloggio.
Non e` granche` vero? Ma considerando che siamo in Messico non e` poi nemmeno tanto male e… devo ammettere che me la passavo bene.
Tutte le attivita` erano delle vere e propie stupidaggini e odiavo gli spettacoli la sera (per non parlare delle discoteche), ma alla fine ero a contatto con la gente ed ero pagato per divertirmi; i miei compagni di lavoro erano tutti ragazzi in gamba, forse un po` superficiali e completamente a loro agio in un ambiente di creme solari, concorsi di bikini, magliettie bagnate e feste di schiuma; pero` come gia` mi successe durante il servizio sociale in Italia, cercai di approfittare della situazione e alla fine molti dei miei pregiudizi caddero di fronte a buone amicizie createsi con turisti americani che alla fine, se si impara ad apprezzarli, non ci sembrano piu` tanto spacconi, antipatici e superficiali.
Come gia` dissi una volta : in ogni luogo ci sono persone buone e meno buone.
Pur sentendomi a mio agio non durai molto come animatore.
Il fatto di sapersi adattare alle situazioni non ci giustifica a scegliere le strade piu` comode : io e Michelle sapevamo che avremmo potuto trovare qualcosa di meglio da fare, qualcosa di piu` gratificante, stimolante ed istruttivo. Inoltre vivere a Nuevo Vallarta era abbastanza noioso e avevo voglia di poter offrire a Michelle la possibilita` di vivere in una vera citta` messicana. Queste ed altre ragioni ci portarono alla decisone di abbandonare il lavoro all`hotel e di trasferirci a Puerto Vallarta.
Una mattina scendemmo in citta` decisi a trovare casa; all`angolo tra due strade conoscemmo un signore che si offri` di aiutarci. Passammo tutta la giornata con lui ed in cambio di qualche birra ci porto` in giro per la citta` fino a che, alle otto di sera, stringemmo la mano al nostro nuovo padrone di casa.
Questo amico che tanto ci aiuto` si chiama Jesus (ma tutti lo chiamano Frijol) che senza un motivo decise di aiutare due perfetti sconosciuti e di brindare loro amicizia incodizionata; sono persone come Frijol che rendono cosi` bello il Messico.
Sono italiano, fidanzato con una ragazza canadese, la mia casa e` in Venezuela ma se giro l`angolo sono gia` in Brasile, vivo in Messico nello stato di Jalisco, lavoro nello stato di Nayarit!
Impossibile? Non qui…
La citta`di Puerto Vallarta e`nello stato di Jalisco, il parco acquatico dove lavoro si trova a 30 minuti da casa mia, ma gia` nello stato di Nayarit e le vie del mio quartiere portano i nomi di paesi sudamericani.
Un`altra cosa bizzarra e` che il confine tra i due stati limita anche il fuso orario tra la zona del pacifico e la zona delle montagne centrali messicane; il confine naturale e` il fiume Mascota che ogni giorno oltrepasso per andare a lavorare, cosi` ogni mattina ringiovanisco di un ora per poi rinvecchiare la sera quando me ne torno a casa!
Questo e` il mio indirizzo, per chiunque voglia scrivermi o mandarmi prosciutti, formaggi e vini italiani (sempre ben graditi da queste parti) :
Calle
Venezuela # 303 interno 1
Colonia
5 de Diciembre, 48350
Puerto
Vallarta, Jalisco
Mexico
Inoltre i mobili nonche` l`elettricita` e l`acqua sono inclusi nella quota d`affitto.
Ma la cosa piu` importante e` che dalla finestra e dal balcone abbiamo una splendida vista sulla baia. Non c`e` niente di piu` bello che farsi una bella doccia la mattina guardando il mare! La Calle Venezuela finisce, tre isolati piu` in basso, sulla spiaggia.
Il nostro quartiere si trova nel centro di Puerto Vallarta, il lungomare comincia qualche strada piu` in la`; tipicamente messicano con la sua tipica architettura povera e trasandata e le strade di un malconcio acciottolato, pittoresco con gli immancabili cani di strada e i polli che vagano un po` ovunque. A qualsiasi ora del giorno o della notte c`e` gente in strada, dai bambini che giocano ai vecchietti seduti a spettegolare sui marciapiedi, il ``DJ dell`angolo`` con la sua immancabile banda di adolescenti che ci propone un gran minestrone di musica internazionale, dai Mariachi ai Nirvana, servita ad un volume sufficentemente alto da farci risparmiare la fatica di tenere accesa la radio in cucina.
In posti del genere socializzare non e` mai un problema. Le due ore necessarie a trasferire le nostre cose dal furgone alla casa sono state sufficenti per farci conoscere da tutto l`isolato. La prima amicizia sorta e` stata con Francisco (anni 6) che in cambio di qualche biscotto ci fa` da guardia al furgone.
Qui la vita sociale e` molto intensa perche` la gente vive a stretto contatto e le porte di casa sono sempre aperte, cerchero` quindi di tenervi aggiornati, nei miei prossimi e-mail, sulle novita` del quartiere. Per adesso accontentatevi di sapere che quasi di fronte al mio appartemento abita un certo Carlos che sembra abbia una sorella molto carina…
Carlos ha un aspetto da criminale, e` grande e grosso e farebbe davvero paura incontrarselo in un vicolo di notte. Risulta pero` essere una persona buonissima e simpaticissima a patto, pero`, che non si dica niente sulla sua sorellina.
Piu` di una volta me lo sono trovato in strada tutto arrabbiato perche` qualcuno aveva fatto qualche avance di troppo alla bella sorella o ne aveva parlato a sproposito. Una volta Carlos mi disse che tal persona avrebbe passato, a causa sua, alcune settimane in ospedale. E per un paio di settimane, tal persona non fu vista passeggiare per le strade della colonia 5 de Diciembre.
Niente piu` animazione, cosa fare dunque? Per Michelle le cose sono state piuttosto semplici: si e` fatta offrire un posto di guida da un agenzia, Vallarta Adventure, leader nelle escursioni turistiche della zona. A dire il vero il lavoro e` stato offerto conteporaneamente anche a me, ma al momento dell`accordo e` sorto un problema : la politica della compagnia e` di non assumere e di non fare mai lavorare insieme una coppia, questo a causa di esperienze negative avute in passato. Cio` di cui avevano bisogno era di guide che fossero in grado di offrire tours (a perte l`indispensabile inglese) anche in francese. Il mio francese e` ottimo ma ovviamente non puo` competere con quello, madrelingua, di Michelle e la compagnia era piu` propensa ad assumere delle ragazze, in forte minoranza rispettto ai maschi. Inoltre ho pensato che sarebbe stato piu` facile per me, che parlo perfettamente lo spagnolo, trovare un altro impiego.
Il lavoro di Michelle e` veramente bello. Nel tour di una giornata della Sierra Madre, un fantastico Unimog Mercedes Benz del 1969 appartenuto all`esercito tedesco, porta una dozzina di turisti (e la guida) a spasso tra piccoli villaggi messicani e li conduce poi nel cuore della Sierra dove durante una passeggiata di un ora la guida mostra ai turisti le meraviglie della natura. Il tour finisce con un barbecue su una spiaggia e, cosa non trascurabile, per tutto il viaggio si usa la formula ``Open Bar``, la tequila e la birra scorrono a fiumi e quando la gente ritorna alla base lo fa` cantando canzoni e salutando e applaudendo calorosamente chiunque incontri per strada.
Per essere capace di donare informazioni per sei ore di fila, Michelle e` stata riempita di libri per imparare storia, cultura, flora e fauna e curiosita` messicane.
Non e` davvero niente male avere come fidanzata una efficentissima guida turistica sempre a mia completa disposizione personale.
Esiste a Puerto Vallarta, un piccolo giornale di inserzioni di tutti i tipi che si chiama Mano a Mano, vi si possono trovare gli annunci piu` disparati e bizzarri.
Ti devono dei soldi e non ti vogliono pagare? Ci penso io! Chiamami ed evitati cosi` dolori alla testa e dispiaceri.
O ancora :
Scambio corso d`inglese in videocassetta della Walt Disney, con carretto da venditore ambulante di Hot Dog. (!)
Questo giornale contiene centinaia di annunci per vari tipi di impieghi nell`ambito del turismo e non. Per chiunque voglia trasferirsi a lavorare in Messico e` una guida molto utile per trovare lavoro, che qui davvero non manca.
Non ho mai avuto l`occasione, nella mia vita, di fare delle immersioni subacque ma l`ho sempre desiderato. Cosi` quando ho visto che il Chico`s Dive Shop, il piu` importante centro di subacquea della citta` cercava personale, non ci pensai su due volte.
Con mia grande sorpresa, dopo una rapida lezione in piscina sono diventato istruttore di sub! Amici miei, tutto e` possibile in Messico!
Tutto e` possibile si, ma non e` quasi mai come uno se l`aspetta e spesso il messicanismo rende piuttosto comiche cose come il lavoro di in un istruttore di sub.
Mi hanno mandato a lavorare in hotel chiamato Gran Velas (propio di fianco al Grand & Club Marival) dove avevo una postazione piena di attrezzatura con il compito di vendere tours subacquei e di dare lezioni di immersione (in piscina) ai novizi cosi` da permettere loro di avere le conoscenze minime indispensabili per affrontare le profondita` marine. L`assunto comico della situazione e` che io non ho mai fatto un`immersione in mare! Sono un esperto delle piscine, questo si. Ma immaginate la mia difficolta` quando uno dei miei ``allievi`` mi chiedeva da quanti anni ero sub, quali profondita` avevo raggiunto, se mai avessi visto degli squali, relitti e cose del genere.
Ovviamente non potevo dire loro di avere provato per la prima volta solo pochi giorni prima e per di piu` solo in piscina (!), queste persone si stavano affidando a me per poter affrontare con sicurezza qualcosa di non difficilissimo ma comunque pericoloso.
Era divertente ma mi sentivo, ed ero, un perfetto ciarlatano; inoltre l`hotel Gran Velas e` uno SPA, ovvero un centro alberghiero di massaggi, saune, shiatzu e cose del genere. I suoi clienti sono persone vogliose di rilassarsi pigramente tra le mani di un terapeuta, non vanno certo al Gran Velas per imbarcarsi in un avventuroso tour subacqueo.
Quindi non vendevo un granche` e non avevo uno stipendio, i miei guadagni erano le commissioni sulle vendite.
Tre settimane, e ho detto basta a tutto cio`. E` stato comunque molto interessante e prima di lasciare Vallarta mi sono ripromesso di prendere un corso (serio) e di guadagnarmi il mio certificato ufficiale di sub con il quale potro` fare immersioni in tutto il mondo.
Durante la mia breve esperienza mi sono tolto la soddisfazione di essere il secondo miglior venditore nella mia prima settimana di lavoro (purtroppo fui il peggiore nella seconda e nella terza).
Cosa feci appena lasciai l`impiego di istruttore imbroglione?
Mi dedicai a qualcosa di piu` artistico, ma prima devo parlarvi degli…
A cosa serve avere una casa se non si hanno amici da ricevere?
Dopo poche settimane a Puerto Vallarta e` venuto a trovarci il mio vecchio amico Alessandro. Abbiamo passato alcune gradevoli serate a base di pasta al pesce, tequila e delle bellissime chiaccherate possibili solamente con amici di lunga data. Un`altra vecchia conoscenza vive qui a Puerto Vallarta, si chiama Cristal ed e` l`ex ragazza propio di Alessandro, quella che lui conobbe nel viaggio sulla spiaggia di Mazunte.
Ma gli incontri con vecchie conoscenze sono solo appena cominciati : un bel giorno mi bussa alla porta Pepe, un amico peruano che conobbi l`anno scorso su una spiaggia giocando a dadi. Pepe arrivava da Citta` del Messico, dove abitava, deciso a sfuggire dalla morsa di cemento della metropoli e quando seppe che io stavo a Puerto Vallarta ha colto al volo la coincidenza e decise di raggiungermi per passare l`inverno qui.
Pepe e` stato nostro coinquilino per circa un mese, la notte dormiva nel comodissimo letto del furgone e le giornate le passava giocando con il sottoscritto o con chiunque gli capitasse a tiro di dadi.
A fine Novembre, un` altra gradita sorpresa : vennero a trovarci i genitori di Michelle.
Da sei mesi genitori e figlia non si vedevano e l`opportunita` di una vacanza in un bell`hotel con la compagnia della figlia fuggiasca (e del suo nuovo fidanzato) era davvero troppo ghiotta. Confesso che ero nervoso all`idea di conoscerli e probabilmente all`inizio ero un po` impacciato insieme a loro… pero`, come fare a non sentirsi a propio agio insieme a due persone sorridenti, simpatiche, spiritose e sopratutto ancora veramente innamorate dopo tanti anni di matrimonio?
Abbiamo passato numerose serate piacevoli tra cui una cena a casa mia dove con una superba Carbonara mi sono guadagnato l`approvazione eterna ed incondizionata dei due coniugi buongustai.
Un`altra giornata l`abbiamo passata tutti insieme nel villaggio di San Pancho, che e` dove Michelle si reca tutti i giorni con il suo tour per il barbecue. La spiaggia bianca e la semplicita` rendono San Pancho un luogo estremamente piacevole e rilassante, al punto che Alessandro, sempre capace di riconoscere i veri paradisi, decise di passare alcuni mesi insieme ad un`altro amico italiano : Rudy.
Laggiu` l`oceano offre onde molto apprezzate dai surfisti e cio` vuol dire che si tratta di onde capaci di inghiottirti e di trascinarti per vari metri avanti e indietro, mai vermente pericolose ma molto divertenti; a tardo pomeriggio abbiamo assistito ad uno spettacolo meraviglioso : un volantario che lavora ad un progetto per la conservazione della testuggine marina, stava liberando in mare centinaia di piccole tartarughe. Animaletti che senza mai aver visto il mare sanno esattamente dove andare e che pur essendo appena nati e grandi meno della meta` della nostra mano non hanno paura di buttarsi tra le onde che ci hanno strapazzato per tutto il pomeriggio. E` stato cosi` dolce e commovente!
Di queste piccole intrepide tartarughe solo una su duecento sopravvivera` e ritornera` tra otto anni, sulla stessa spiaggia a deporre le sue uova.
Questi progetti di salvaguardia servono propio a proteggere le uova che da queste parti sono considerate afrodisiache e quindi molto ricercate da tutti gli amanti sfiduciosi delle coste centro americane. Come diceva un mio amico spagnolo : `` Il migliore afrodisiaco del mondo e` un bel sedere``.
Boca de Tomatlan e` un altro villaggio a sud di Vallarta dove abbiamo passato un sabato insieme a Pepe, indovinate facendo che? Giocando a dadi!
A parte i dadi io e Pepe abbiamo sfidato a una ``cascarita``, ovvero una partitella a calcio, due ragazzi locali. Emozionante e spettacolare, sotto gli occhi della famiglia L`Esperance l`incontro termino` 3 a 3. In serata, durante una passeggiata nel villaggio, chiunque si imbattesse con noi veniva a parlarci eccitatissimo. Sembra che nel pomeriggio, sulla spiaggia, demmo del filo da torcere ai due migliori giocatori della squadra locale di
Boca de Tomatlan e ci venne offerto un contratto per partecipare ad un torneo regionale!
Per terminare il giorno all`insegna del calcio niente di meglio che qualche bella partita a calcetto con i genitori di Michelle, la Madre era forse la prima volta che giocava ma si sa`, il calcetto ha poteri magici quando si tratta di coinvolgere ed emozionare.
Due settimane piu` tardi i genitori di Michelle, Andres e Francine, ci salutarono e tornarono in Quebec felici e tranquillizzati dal vedere che la loro figliola e` contenta e sta bene... spero anche che se ne siano andati con l`impressione che sia in buone mani.
Le visite non erano certo finite.
Se la vita fosse un mare, l`amicizia sarebbe l`insieme di tutte le onde che lo muovono, che gli danno vita ed allegria. Imprevedibili, chiassose, ci proiettano come a un surfista verso sentimenti sorprendenti e creano situazioni uniche di gioia e pienezza.
Vivo lontano da ``casa``, la mia famiglia quaggiu` sono i miei amici; persone come Alessandro, Massimo, Melissa e tanti altri ancora mi aiutano a ``stare a galla`` e a nuotare sicuro e con piacere nel mare bello e sconfinato.
Una di queste onde ha trascinato qui Massimo in compagnia di altri due regali : Javier, un ragazzo messicano con il quale girovagammo a Veracruz prima di partire per il Canada, e Chester, un altro messicano, un`altra bella amicizia che stava per formarsi. I tre amici viaggiavano su Antonio (il furgone mio e di Massi) carichi di tamburi e decisi a formare un gruppo musicale.
Lo stesso giorno sono arrivate anche Valerie e Edwige, due ragazze del Quebec conosciute durante l`estate in Canada. Subito dopo di loro e` arrivata Andrea, una amica (anche lei messicana) del terzetto di musicisti.
E tutti, da Pepe a Kira (il cane delle due canadesi), ospiti a casa mia.
Come ho detto il mio appartamento e` minuscolo, ma nulla impedisce a nove amici di stare insieme in uno spazio angosto e di riuscire a vivere in armonia anche se in mezzo alla piu` totale confusione di zaini e sacchi a pelo.
Tutti e nove passammo insieme il Natale in una bella festa a base di pizza e pasta al polipo e naturalmente vino e tequila. Ormai per me non e` piu` cosi` strano passare il Natale in maglietta, sandali e pantaloncini a guardare le stelle seduti su una spiaggia.
Insieme a Massimo, Chester e Javier ho combinato qualcosa di veramente interessante… il nostro gruppo si chiamava Yoruba e suonavamo ritmi tradizionali africani; in brevissimo tempo ci siamo fatti conoscere da tutta Puerto Vallarta ed eravamo invitati a suonare nei locali piu` alla moda con un vero e propio seguito di ``groupies``.
Nel mio prossimo e-mail vi parlero` piu` dettagliatamente delle avventure dei Yoruba, che si terminarono ad inizio Febbraio; vi parlero` anche di cosa sto` facendo attualmente e di chi sono i miei attuali colleghi di lavoro… davvero speciali.
Come sempre spero che abbiate apprezzato questa lettura e vi invito a farmelo sapere.
Ciao
Una Dedica Speciale:
Vorrei dedicare questo mio scritto alle persone per me piu` importanti: Papa` e Mamma.
Il 14 Febbraio scorso (data non casuale) il signor Giovanni e la signora Etta hanno festaggiato 35(!) anni del piu` felice tra i matrimoni. E sono ancora innamorati, ve lo dico io che sono loro figlio! TANTI AUGURI MAMMA, TANTI AUGURI PAPA`
gianlu
LIBRI
(letti durante il mio viaggio)
``El Futbol a Sol y Sombra`` di Eduardo Galeano : probabilmente il miglior scrittore contemproaneo uruguayano e, come ogni buon Latino, grande appassionato di calcio. La magia della scrittura di Galeano lo rende capace di trattare un argomento cosi popolare in termini poetici-onirici e allo stesso tempo con un linguaggio popolare e divertente e quindi accessibile a chiunque. Dalla descrizione di gol storici alla caricatura dei piu`grandi calciatori e ancora le rivalita` storiche, le origini del gioco, i fanatici, il professionalismo… questo libro fara` la felicita` di tutti gli appassionati, e non, dello sport piu` bello del mondo.
``La Decima Illuminazione`` di James Redfield : continuazione de ``Le Profezie di Celestino``, approfondisce ed amplifica i punti principali del libro precedente. Meno sofisticato ma piu` astratto, di piu` difficile assimilazione e piu` pretenzioso. Anche lui molto bello ed illuminante. Indispensabile leggere il primo libro.
(cio`che piu` sto`ascoltando ultimamente)
``Kolifata`` : un ospedale psichiatrico di Buenos Aires offre ai suoi pazienti di condurre un programma radio (Kolifata) come terapia di riabilitazione. Una decina di giovani gruppi di Barcellona decidono di ``regalare`` una loro canzone per mettere in piedi un disco a scopo di benefiecenza. Tra un pezzo e l`altro si possono ascoltare frammenti delle trasmissioni di Radio Kolifata, divertenti e commoventi. Per gli amanti delle sonorita` etnico-alternative stile Manu Chao, questo disco e` imperdibile.
``L`Ultimo Samurai`` : il classico eroe americano che in due mesi impara a combattere meglio di un giapponese che per tutta la vita si e` allenato ad essere Samurai. Sceneggiatura pessima, recitazione mediocre, fotografia e regia che lasciano molto a desiderare. Mi spiace caro il mio Tom Cruise… esperimento fallito.
``Bang Rajan`` : film thailandese che ebbi la fortuna di vedere circa un anno e mezzo fa` in lingua originale (sottotitolato naturalmente). Ve ne parlo perche` la storia ricorda quella de ``L`Ultimo Samurai`` ad eccezione dell`eroe gringo che per questa volta ha preferito restarsene in America. Emozionante, commovente, divertente e molto istruttivo… chi di voi ha la piu` vaga idea di come sono i film in Thailandia? Il tipo di umorismo, ad esempio, e` molto diverso dal nostro e il montaggio e` qualcosa di impensabile per un occidentale. Ci permette, inoltre, di saperne di piu` sulla sanguinaria invasione in Thailandia dell`esercito birmano.