POLINESIA
FRANCESE
19
gennaio - 11 febbraio 2001
Non poteva esserci un arrivo più spettacolare,
nell'avvicinamento all'aeroporto di Tahiti infatti l'aereo ha sorvolato prima
l'atollo di Tetiaroa (di proprietà di Marlon Brando) e poi quasi tutto il
perimetro di Moorea prima tappa del mio soggiorno. Dopo aver passato la dogana e
guardato sconsolato gli altri passeggeri che ritiravano i bagagli sono andato
subito all'ufficio bagagli per sapere qualcosa del mio zaino che era stato perso tra
Milano e Parigi; fortunatamente l'addetto mi ha dato buone notizie, il bagaglio
mi sarebbe stato consegnato il giorno seguente al mio alloggio. Uscito
dall'aeroporto ho ritirato il pass per il voli in Polinesia e mi sono diretto al
terminal di Air Moorea per prendere il primo volo disponibile che in meno di 10 minuti porta
alla lucertola gialla. Visti i paurosi prezzi dei taxi, sono uscito
dall'aeroporto e mi sono diretto verso la fermata del Le Truck con l'idea di
raggiungere Hauru Point, la zona con le spiagge più belle dove avevo deciso di
alloggiare. Dopo aver atteso per più di 1 ora con Iris & Christian, una
coppia di tedeschi
che
nel frattempo avevo conosciuto abbiamo deciso di prendere un taxi che ci aveva
proposto un passaggio per una cifra ragionevole. Arrivati al Moorea Camping ho
sistemato le mie poche cose nella mia camera; il camping si trova su una
spiaggia molto bella che si affaccia sulla laguna, visto che il mio costume era
da qualche parte in giro per il mondo ho dovuto rimandare il bagno così sono
andato a fare 4 passi. Dopo un veloce e costoso spuntino, sono andato al diving
per prenotare le immersioni. Avevo anche in programma un tour dell'isola ma un
po' per il tempo che avrei perso a ritirare il bagaglio, un po' per gli alti
prezzi ho optato per lo shark feeding tour organizzato dal Moorea Camping il
giorno successivo. Ho nuotato nelle acque turchesi tra squali e razze giganti
(l'escursione è stata in assoluto quella con il miglior rapporto
prezzo/qualità). Il pomeriggio ho dovuto dedicarlo al recupero del mio bagaglio
visto che a differenza di quanto promesso non mi era stato riconsegnato ma era
stato lasciato all'aeroporto di Moorea.
Di prima mattina ho raggiunto il diving e in 10 minuti di
barca abbiamo raggiunto il Tareu Pass, a questo punto però ho dovuto aspettare
1 oretta visto che la prima immersione era troppo impegnativa per il mio
livello; dopo esserci avvicinati un po' di più al reef ho avuto il mio
primo contatto con i fondali polinesiani; durante l'immersione la dive master si
è presa una bella paura visto che una grossa murena un po' nervosa era quasi
riuscita a prenderla al collo. Nel pomeriggio ho noleggiato una bicicletta con
l'idea di raggiungere il belvedere, da Hauru Point sono circa 10 Km con una
ripida salita di 4 Km alla fine; fortunatamente pur essendoci circa 30°
grazie al vento la fatica non è eccessiva ad eccezione dell'ultimo tratto. Dal belvedere si ha una bella vista sulle baie di Cook
& Opunohu ,
purtroppo assieme a me è arrivato un mega gruppo di americani che ha cominciato
a fare un fracasso infernale rovinando un po' l'atmosfera. In serata mentre mi
stavo preparando la cena è andata via la corrente in tutta l'isola e così dopo
aver cenato a lume di candela sono andato a dormire con 'le galline'.
Stavo cominciando a prendere i ritmi polinesiani, quindi sveglia molto presto per sfruttare tutte le ore di luce; mentre stavo facendo colazione seduto di fronte al mare ho visto spuntare nell'acqua calmissima della laguna a pochi metri dalla riva l'inconfondibile pinna di un pescecane mentre a pochi metri alcune persone nuotavano tranquillamente, da quello che mi risulta gli squali di laguna non sono pericolosi, però fa lo stesso un certo effetto.
In circa 40 minuti di volo ho raggiunto Huahine arrivando praticamente prima di partire, infatti l'aereo è decollato da Moorea con largo anticipo, la hostess mi ha poi spiegato che quando tutti i passeggeri sono a bordo è una pratica normale. Ad Huahine ho alloggiato proprio nel centro del paese di Fare, l'atmosfera è molto polinesiana anche perché l'isola è poco turistica. Dopo un giretto per il paese che si attraversa in 10 minuti sono saltato su un Le Truck che passava, era pieno di americani che tornavano sulla loro nave da crociera ancorata in una baia e che avevo già visto a Moorea; scaricati i turisti ho scoperto la corsa terminava lì visto che l'autista proseguiva per casa sua, fortunatamente grazie al passaggio di un locale sono riuscito a tornare alla base. La mattina seguente dopo aver aspettato che finisse un bell'acquazzone sono andato al diving per un'immersione sul Fiti Pass dove tra l'altro ho visto 2 belle Eagle Ray veleggiare sulla mia testa.
Ad Huahine ho avuto la
dimostrazione che viaggiare non ha età, infatti tra gli ospiti della pensione, c'era una simpatica 'nonna'
backpacker che dopo essere andata trovare la sorella nelle Australi da 2 mesi
viaggiava con lo zaino in spalla.
Visto che l'aereo per Raiatea partiva nel
tardo pomeriggio ho programmato un'escursione in jeep, praticamente abbiamo
attraversato tutte le 2 isole (Huahine Nui & Iti) visitando le varie baie, le piantagioni di frutta
tropicale e i siti archeologici.
Sicuramente la cosa che ho apprezzato di più di Huahine è l'atmosfera tranquilla e rilassata ; ricordo cosa diceva il cartello appeso nella mia pensione che doveva riportare gli orari della nave cargo-passeggeri che collega 3 giorni alla settimana Papeete con Huahine, Raiatea e Bora Bora: la nave arriva quando è qui e riparte quando è pronta!!!!
Arrivato a Raiatea ho trovato ad aspettarmi il proprietario della pensione che avevo prenotato, l'isola è decisamente più grossa da Huahine e praticamente senza spiagge. L'indomani avrei dovuto fare un'escursione alle cascate all'interno dell'isola ma a causa di un dolore al ginocchio per un colpo che avevo preso in barca ad Huahine ho dovuto desistere, ho provato così a cercare qualche altro tour in barca o auto ma non trovando nulla ho passato una giornata di relax.
Appena salito sull'aereo per Bora Bora ho cercato subito un
posto sul lato sinistro che offre la visuale migliore durante l'atterraggio ma
purtroppo tutti i posti erano già occupati da chi proveniva da Papeete così mi
sono dovuto accontentare di una visione parziale dal finestrino opposto al mio;
l'aeroporto si trova su un motu (piccolo isolotto all'interno o sui bordi della
laguna) così, per raggiungere Bora Bora bisogna
attraversare una parte della laguna con il traghetto dell'Air Tahiti.
Dal porto
di Vaitape ho raggiunto il Village Pauline, una sistemazione molto carina a
circa 1 Km dalla spiaggia di Matira (la più bella dell'isola). Dopo aver
sistemato i bagagli ho avuto il piacere di conoscere Ele una simpatica siciliana
che si trovava a Bora Bora da un paio di mesi per preparare una tesi
sull'isola e che è stata un'ottima guida. Il Village Pauline è molto carino ma si trova in una
posizione un po' scomoda, a metà strada tra Vaitape e Matira point; per
comprare un po' di cibo ho così chiesto in prestito una bici per raggiungere il
supermercato più vicino a Matira, dopo aver preso tutto quello che mi serviva
mi sono presentato alla cassa, però il conto che mi ha presentato la cassiera
mi è sembrato decisamente alto anche per gli standard polinesiani, così una
volta uscito ho provato a rifare i conti accorgendomi che mi era stata fatta una
piccola maggiorazione del 50%, così sono subito rientrato per riprendere il
maltolto, è proprio vero che tutto il mondo è paese!!!!
In serata ho
incontrato Sonia e sua mamma di Roma anche loro ospiti del villaggio; assieme
a loro e Mark un simpatico tedesco abbiamo deciso di noleggiare una macchina per
il giorno seguente per fare il giro dell'isola.
Prima di andare all'autonoleggio ci siamo fermati alla chiesa per assistere alla
funzione e vedere le signore con i tipici cappellini bianchi ; dopo aver ritirato
l'auto abbiamo cominciato il giro dell'isola fermandoci a visitare i vari Marae
(siti cerimoniali) e i punti panoramici , purtroppo il cielo è rimasto coperto per tutto il giorno
(fortunatamente senza pioggia) e così i vari paesaggi hanno perso un po' di
magia. Prima di riconsegnare l'auto ci siamo concessi un cocktail al Bora Bora
Pearl Beach Resort, uno degli alberghi più esclusivi e costosi dell'isola,
abbiamo visitato anche i bellissimi bungalow sull'acqua decisamente diversi da
quelli dove alloggiavamo noi.
La mattina seguente ho fatto a 2 stupende immersioni, una sul pass e una nella laguna per nuotare
con le bellissime mante.
Proprio sopra il ristorante più famoso di Bora Bora, il Bloody Mary, si trova l'antenna della televisione, con una camminata di una ventina di minuti l'abbiamo raggiunta nel pomeriggio, dallo spiazzo si gode una vista veramente bella dell'isola.
Per l'ultimo giorno a Bora Bora ho scelto un tour della laguna con il classico shark feeding ed il pranzo su un motu; pur essendo abbastanza costoso vale assolutamente la pena farlo, oltre alla mangiata degli squali abbiamo fatto snorkelling sul bellissimo giardino dei coralli e nuotato con le razze, per il pranzo abbiamo gustato le tipiche specialità polinesiane, il pesce crudo nel latte di cocco e l'ottimo Mai Mai alla griglia; la giornata poi era bellissima rendendo ancora più spettacolari i colori della laguna.
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