Ripartiti da Manaus ci siamo diretti ad Iguaçu per visitare
le famosissime cascate che si trovano al confine tra Brasile, Argentina e
Paraguay. Già durante l'atterraggio i lampi che si vedevano dal finestrino non
promettevano niente di buono, come si voleva dimostrare la mattina successiva ci siamo svegliati
sotto un diluvio pazzesco.
Abbiamo cominciato la visita dal lato argentino delle
cascate che abbiamo raggiunto in circa 45 minuti d'auto, tramite una serie di
passerelle che attraversano il parco si può avere una visione d'insieme delle
cascate immerse nella foresta.
Fortunatamente in questo primo tratto siamo stati graziati dalla pioggia; la camminata è assolutamente spettacolare con viste mozzafiato, oltre al ruggito delle cascate si possono sentire i versi di pappagalli e tucani; i più temerari possono arrivare con i gommoni fin sotto la cascate più impressionante: La Garganta do Diablo. |
Ritornati sul lato brasiliano abbiamo cominciato la camminata che porta proprio sopra le cascate ma a questo punto è cominciato a diluviare, cosicché alla fine del giro pur avendo gli impermeabili eravamo completamente inzuppati d'acqua. Anche se guastata dal tempo la visita alle cascate è stata assolutamente eccezionale e mi sono ripromesso di ritornarci per fotografarle in una bella giornata di sole.
Da Iguaçu in un paio d'ore d'aereo abbiamo raggiunto la
fantastica Rio de Janeiro; all'uscita dall'aeroporto abbiamo trovato la nostra
amica Sheila ad aspettarci, grazie a lei pur avendo poco tempo a disposizione
siamo riusciti a visitare i posti più interessanti di questa bellissima città.
Prima di raggiungere l'hotel abbiamo fatto un giretto by night della città in
macchina e tutto sommato l'atmosfera non mi è sembrata così pericolosa come
descritto da tante guide.
Sicuramente i posti che mi sono piaciuti di più sono il
Corcovado e il Pão de Açùcar da cui si gode una vista fantastica della
città, delle spiagge e dei colli.
Abbiamo raggiunto il Corcovado in auto
seguendo la strada che arriva fin sotto la statua del Cristo Rendentore, anche
se il cielo era un po' coperto ho scattato tantissime foto di tutte le zone
della città. |
Il Pão de Açùcar si raggiunge con una funivia in due tappe, tra l'altro poco prima di "imbarcarsi" per il secondo tratto si viene "bombardati" dai flash di alcuni fotografi, al ritorno abbiamo trovato le nostre belle faccine su dei piatti souvenir che i fotografi hanno tentato in tutti i modi di farci comprare.
In serata siamo stati portati dai nostri amici brasiliani in quello che probabilmente è stato il miglior ristorante di tutto il viaggio: la churrascaria Porcao dove tra una Caipirinha e l'altra abbiamo gustato dell'ottima carne alla griglia.
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