Lasciata Fernando de Noronha ci siamo diretti a Salvador Bahia, l'anima africana del Brasile. Dopo esserci sistemati in albergo ci siamo diretti verso il Pelourinho, il centro storico nella zona alta della città ricco di palazzi e chiese in stile coloniale; questa zona fino a qualche anno fa era assolutamente off-limits anche per la polizia, ora invece oltre ad essere stata quasi completamente restaurata è decisamente sicura anche di sera con poliziotti ad ogni angolo. L'atmosfera mi è subito piaciuta, per via delle festività per i 500 anni d'indipendenza le viuzze erano attraversati da cortei festanti. Il giorno successivo l'abbiamo dedicato ad una visita accurata della città dapprima nella zona bassa più moderna e poi del Pelourinho.
Tra le varie chiese, assolutamente da non perdere l'Igreja São Francisco, con un bellissimo chiostro con le pareti ricoperte da piastrelle di ceramica portoghese, l'interno della chiesa è pieno di statue e raffigurazioni il legno ricoperte d'oro.
Molto caratteristiche le donne con i vestiti tipici agli angoli delle strade che vendevano l'acarajé: una grossa polpetta a base di fagioli cotta nel puzzolente olio di palma e riempita con verdure, gamberetti e naturalmente peperoncino; a dir la verità a me non è piaciuta molto. |
Da Bahia ci siamo spostati a Manaus per un veloce (purtroppo) contatto con l'Amazzonia. Per l'alloggio abbiamo scelto il Tropical Manaus Resort, una bellissima struttura immersa in un giardino tropicale sulle rive del Rio Negro. Dopo un bagno rilassante nella bellissima piscina con onde artificiali, abbiamo fatto una passeggiata sul lungo fiume. Anche qui per via delle feste c'era tantissima gente, i vari bar avevano organizzato piccoli spettacoli con gruppi musicali e ballerine che coinvolgevano praticamente tutti i passanti tanto che la strada era diventata una grossa discoteca. Mi ha decisamente colpito il senso civico dei brasiliani, alla fine degli spettacoli erano tutti in fila ordinata in attesa del bus, cosa che dalle nostre parti ci sogniamo. Il mattino seguente siamo partiti per il tour dell'incontro delle acque, con un battello siamo arrivati nel punto in cui il Rio Negro (che attraversa Manaus) dalle acque scurissime ed il Rio Solimõnes dalle acque melmose si uniscono per formare il Rio delle Amazzoni; a causa di vari fattori tra cui la diversa densità e temperatura i fiumi corrono parallelamente per diversi Km senza unirsi creando uno spettacolo particolare; tra l'altro siamo riusciti anche ad avvistare dei delfini d'acqua dolce che però non sono riuscito a fotografare.
Dopo esserci trasferiti su piccole barche a motore abbiamo attraversato dapprima un villaggio galleggiante e poi ci siamo addentrati nei canali che attraversano la foresta, fa veramente impressione pensare che tutta questa zona durante la stagione delle piogge viene ricoperta da metri e metri d'acqua. |
Visto che avevamo intenzione di fare in giro in aereo sulla foresta abbiamo provato a contattare l'agenzia Amazônia Expeditions nell'hotel, dopo una ventina di minuti di conversazione in inglese abbiamo scoperto che il nostro interlocutore era italiano, Carmelo un simpatico ragazzo di Messina che si è trasferito da qualche anno da quelle parti; purtroppo il tour in aereo era decisamente costoso (50 $ per 15 minuti) così abbiamo optato per un giro della città visitando il teatro dell'opera e il mercato municipale. |
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