GIAPPONE
23
gennaio - 5 febbraio 2004
23
gennaio - 5 febbraio 16 (anno giapponese)
Il Giappone era una meta che prima o poi volevo visitare, ma non avevo proprio in mente di andarci di questi tempi; complice un super tariffa aerea di Finnair in 2 giorni ho deciso di partire per il paese del Sol Levante.
23 gennaio
Le cose cominciano male, la compagnia ha cancellato il volo e così dopo un po' di discussioni mi imbarcano su volo di Lufthansa; alla fine dei conti è andata bene, ho volato su un nuovissimo e comodissimo Airbus A340-600 e sono arrivato anche prima del previsto.
24 gennaio
Uscito
dall'aeroporto come prima cosa sono andato alla stazione ferroviaria per
ritirare il mio Japan Rail Pass
per poi prendere il treno diretto a Kyoto, prima
impressione positiva: l'estrema efficienza del sistema dei trasporti.
Sceso dal treno sono rimasto subito colpito dalla enorme struttura dell'avveniristica
stazione di Kyoto
; fortunatamente il mio ostello si trovava a 10 minuti
di cammino dalla stazione, dopo aver lasciato i bagagli alla reception sono andato a fare 4 passi
per la città e cominciare ad immergermi nella realtà giapponese. Mentre
camminavo avevo l'impressione che ci fosse qualcosa di strano ma non capivo
cosa, poi ho cominciato a realizzare notando l'estrema tranquillità ed il silenzio, pur
essendo la città affollata e trafficata; altra cosa strana il fatto che molte
persone camminano con la mascherina sulla bocca (mi hanno spiegato poi che è
per la paura di prendere raffreddori e/o infezioni).
Visita al tempio di Nishi Hogan-ji e
poi al mercato cittadino alla scoperta di cibi e odori mai visti e sentiti.
Molto simpatica e tutta
giapponese la cultura dei piatti di plastica: tutti i ristoranti hanno in
vetrina delle perfette riproduzioni in plastica dei piatti che servono. Altra
abitudine "tutta giapponese": i distributori automatici, ogni 50 metri
se ne trova uno, vendono di tutto dalle bevande calde e fredde alla biancheria
intima di carta; è stato stimato che in tutto il paese se ne trovano più di 4
milioni!!!
In serata giusto per immergermi nella realtà locale sono andato con due amici
conosciuti in ostello in un tipico pub ... inglese. Decisamente il gioco delle
freccette non fa per me e così mi sono dedicato a qualcosa di meno complicato,
bere un bel bicchiere di birra giapponese. Prima di tornare in ostello ho avuto
di modo di notare un'altra tipicità giapponese: i diffusissimi mini supermarket
aperti 24 su 24.
25 gennaio
Sfusato per il fuso mi sono svegliato abbastanza
tardi, avevo intenzione di visitare la zona di Arashiyama che ho raggiunto con non poche difficoltà visto
che le segnalazioni ei cartelli sono quasi esclusivamente in giapponese e che praticamente
nessuno (giovani compresi) parla inglese. Sapevo prima di partire di questi
"problemi", ma la difficoltà di comprensione è stata una costante di
tutto il viaggio che a volte mi ha frustrato un po'.
Giornata decisamente fredda e così dopo qualche ora passata camminando, ho
deciso di cominciare a vivere un po' alla giapponese: primo pranzo a base di
soba noodle (spaghetti giapponesi) e poi bagni (termali) all'onsen; per i
giapponesi il bagno è veramente un rito, dopo essersi lavati sotto la doccia ci si
immerge in una serie di vasche con acqua caldissima (anzi bollente!!!),
alternando con soste in vasca con acqua fredda e sauna; l'esperienza è
veramente rilassante, temprante e sicuramente da provare.
26 gennaio
Giornata dedicata alla visita dei templi, ho camminato veramente tanto, dal punto di vista architettonico i templi sono interessanti soprattutto per lo stile decisamente diverso a quello a cui siamo abituati, dal punto di vista artistico invece non sono rimasto molto entusiasta visto che non c'è molto da vedere.
27 gennaio
Visita di
Nara, pur essendo certo che il treno era quello giusto ho provato a chiedere ad
un addetto, "il poverino" è diventato matto a tirar fuori orari, tabelle e quant'altro
pur di darmi la risposta rischiando quasi di farmi perdere il treno.
Appena arrivato sono stato fermato dalla responsabile all'ufficio del turismo che
quando ha scoperto la mia nazionalità mi ha fatto un sacco di feste parlando in
italiano e dicendomi che era stata 4 volte in Italia. Con la mappa datami dalla
signora ho visitato la zona dei templi sulle colline della città, molto bello
il grande Buddha di bronzo all'interno del tempio di Todai-ji. Sulla via
del ritorno verso la stazione mi sono fermato in un ristorantino dove ho
mangiato degli ottimi soba noodle con funghi ed erbe giapponesi.
Per il pomeriggio mi sono diretto ad Osaka; interessante il centro molto
frenetico, con un'atmosfera "giapponese" simile all'idea che mi ero fatto prima di partire.
Tra i vari negozi ho notato i 100 ¥ shop dove per questa cifra (circa 0,75 €)
vengono venduti tantissimi articoli di tutti i generi e poi le sale del pachinko,
la passione dei giapponesi, si tratta di una specie di flipper verticale e lo
scopo è quello di raccogliere il maggior numero di palline, ripassando dopo
parecchie ore, ho rivisto le stesse persone davanti allo stesso pachinko.
Per rientrare a
Kyoto ho preso il mio primo Shinkansen , dico solo che il servizio è praticamente
perfetto.
28 gennaio
Visita al
castello di Himeji, considerato uno dei più bei castelli del Giappone ;
l'edificio è effettivamente bello anche se l'interno che ho visitato lungo un
percorso guidato non è niente di speciale.
Nel pomeriggio sono tornato ad Osaka per visitare l'Umeda Palace , caratteristiche
le
scale mobili sospese nel vuoto che collegano le sommità del palazzo da cui si
gode una bella vista della città, in particolare mi ha colpito un palazzo
attraversato dall'autostrada !!!
Tornato a Kyoto mi sono concesso un altro bagno all'onsen per rilassare un po' i
miei muscoli affaticati dalle lunghe camminate; per cena ho voluto provare un
yakitori: ristorantini dove si mangiano appunto gli yakitori: piccoli
spiedini di carne o pesce intinti con salsa di soia e cotti alla griglia,
accompagnati da birra o sake; i giapponesi di solito frequentano questi locali
dopo il lavoro, un po' come il nostro aperitivo.
29 gennaio
Trasferimento
ad Hiroshima, sistemate le borse nel mio ryokan (pensione giapponese), mi sono diretto subito verso
Miyajima, isola tempio dove si trovano vari templi e pagode, il
paesaggio circostante è considerato uno dei più belli del Giappone ma a me non
è parso nulla di speciale. La zona è anche famosa per le coltivazioni di
frutti di mare e così ho provato le ostriche alla griglia; mi sono anche fatto
tentare da uno spiedino che aveva un aspetto invitante, in realtà si trattava
di un dolce dal sapore schifosissimo che non sono proprio riuscito a mangiare.
Tornato ad Hiroshima ho visitato il parco della pace dove si trova l'A bomb Dome
,
il palazzo simbolo della distruzione sopra cui scoppiò la prima bomba atomica
usata contro gli esseri umani; veramente toccante la visita del museo che parla della
storia bomba atomica, nel mezzo del parco si trova la fiamma della pace
che verrà spenta quando l'ultima bomba atomica verrà distrutta.
30 gennaio
Con un
poco di anticipo sul previsto mi sono trasferito a Tokio che ho raggiunto in 5
ore di treno; pur avendo un certo
appetito ho scelto di andare prima in ostello per il check-in, naturalmente poi
visto che non conoscevo la zona ho dovuto girare parecchio prima di trovare un
ristorantino aperto, nell'unico aperto la proprietaria parlava solo giapponese e
così con non poche difficoltà ho preso il piatto del giorno che tutto sommato
non era male.
Riposino e poi per la serata giro nel quartiere di Roppongi (famoso per la vita
notturna) e Ginza.
31 gennaio
Visita
molto interessante al Museo nazionale dove tra l'altro ho comprato un bel
dipinto fatto con le tecniche locali da appendere nella mia nuova casa.
Sono andato poi nel quartiere di Ahikibara famoso perché si vendono tutti i
generi di articoli elettronici con le ultimissime novità non ancora presenti
nel resto del mondo; i prezzi erano solo leggermente più bassi che da noi e così
non ho comprato nulla.
Tappa successiva Shinjuku
il quartiere che rappresenta Tokio nell'immaginario
collettivo: centri commerciali, grattacieli ricoperti da neon e mega televisori; dalla sua stazione ogni giorni passano 2 milioni di
persone!!!
1 febbraio
Pur
sapendo che si può visitare solo 2 giorni all'anno mi sono diretto al palazzo
dell'Imperatore giusto per dare un'occhiata all'immenso parco che lo circonda e
ad uno dei cancelli d'ingresso; con una bella camminata ho raggiunto Ginza altro
famoso quartiere, la mia guida diceva che nelle vicinanze si trovava la statua
di Godzilla, dopo aver girato un sacco per trovarla si è dimostrata un po' una
delusione visto che è veramente piccola!!! Nelle vicinanze si trova anche il palazzo della Sony che espone
tutti i suoi prodotti compresi quelli non ancora in commercio.
Attraversando la baia sul Rainbow Bridge ho raggiunto il "nuovo"
quartiere di Odaiba che si
sta sviluppando velocemente con vari centri di divertimento e dove si trova la
sede della Fuji television, dalla passeggiata si gode una bella vista della
città e si può ammirare una copia della Statua della Libertà
(questi
giapponesi copiano proprio tutto!!!).
Nel tardo pomeriggio mi sono diretto a Shibuja il quartiere dei giovani,
brulicante di vita e ancora a Shinjuku.
2 febbraio
Per evadere un po' dalle atmosfere cittadine ho pensato di fare un salto ad Hakone, famosa per le sorgenti termali e perché si può godere di una bella vista del monte Fuji, peccato che diluviasse :-(((. Nonostante tutto ho provato a fare un giretto con teleferica e funivia per raggiungere il lago Ashino-Ko ma il tempaccio e la nebbia hanno rovinato l'atmosfera e il panorama. Mi sono consolato con un bagno in un onsen all'aperto veramente bello.
3 febbraio
Sveglia
all'alba per visitare il mercato del pesce di Tsukiji, esperienza interessante,
dall'asta dei tonni
ai banchetti che vendevano pesci e crostacei di tutti i
generi, mi hanno veramente impressionato delle cozze che definire giganti è dir
poco .
Dopo mi sono diretto a Kamakura per ammirare il grande Buddha di bronzo ed altri
templi di cui la città abbonda. Per il pranzo mi ispirava un piccolo
ristorante gestito da un vecchietto, il piatto che ahimè ho scelto si è
rivelato il peggiore anzi è meglio dire schifoso che ho mangiato in Giappone,
noodles croccanti ricoperti da una gelatina con verdure; per non fare brutta
figura ho provato a mangiarne un po' ma non c'è l'ho proprio fatta ad arrivare
a metà piatto.
Nel primo pomeriggio avevo appuntamento con la mia amica Suko , assieme abbiamo
girato per la città alla ricerca (infruttuosa) di un regalo per il mio nipotino
chiacchierando un po' sull'esperienza giapponese.
In serata a Roppongi ho voluto provare un sushi bar dove gli abilissimi cuochi
mi hanno preparato dell'ottimo sushi pur ad un prezzo salato, tra l'altro sia il
personale che gli altri clienti del ristorante erano molto divertiti dal fatto
che fotografavo i piatti!!!
4 febbraio
Trasferimento di prima mattina a Kyoto, poco prima di arrivare il treno ha attraversato una zona dove imperversava una bella bufera di neve e questo mi ha preoccupato un po' visto che era il mio ultimo giorno in Giappone, fortunatamente a Kyoto era una bellissima giornata. Il ragazzo dell'ostello si ricordava ancora di me e mi ha dato la stessa camera; ho dedicato il resto della giornata agli acquisti anche se non ho trovato nulla di particolare camminando per la zona commerciale di Osaka. Ho voluto riprovare l'esperienza del sushi ma questa volta in un kaiten-zushi dove si scelgono i piatti da un nastro trasportatore .
5 febbraio
Trasferimento all'aeroporto di Kansai per il ritorno a casa :-(((
Definirei l'esperienza giapponese interessante, ho trovato un popolo ed una società rispettosissimi del prossimo, con servizi e infrastrutture efficientissimi, anche se tutto questo forse blocca un po' la vitalità e l'inventiva dei giapponesi.
Copyright © 2004 Giuseppe Ruperto. Tutti i diritti riservati.