BOLIVIA
SALAR DE UYUNI

  

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Questo deserto di sale ha una superficie di più di 12.000 km2 (circa il 20% più grande della Jamaica!!!), è quello che resta di un immenso lago che lambiva le cime delle altissime montagne della zona. Ai bordi esterni lo strato di sale è profondo circa 30 centimetri, ma nel centro più di 8 metri; il salar è perfettamente bianco e perfettamente piano, a parte le forme esagonali nel sale. Nel periodo secco, l'immensa distesa di sale crea un paesaggio sopranaturale che quando lo si attraversa da l'impressione di essere sospesi fra le nuvole; durante la stagione delle piogge l'immensa pianura si ricopre d'acqua che in alcuni punti può arrivare a 1 mt formando dei laghi che riflettono alla perfezione il cielo blu dell'Altipiano. Il salar contiene circa 75 isole disseminate di cactus che crescono di circa mezzo centimetro all'anno, alcuni sono alti 10 metri; la più grande isola è l'Isla de los Pescadores che contiene centinaia di cactus.  Il Salar è fonte di sostentamento per gran parte degli abitanti della zona impegnati nella produzione del sale che dopo essere raccolto (19.700 tonnellate l'anno) viene raffinato uyuni_colchani.jpg (33242 byte); altro sorprendente utilizzo del sale è quello edilizio: la materia viene spaccata in blocchi regolari per essere utilizzata per la fabbricazione di edifici come gli Hoteles de Sal nel mezzo del Salar stesso. Proprio l'eccessivo sfruttamento del Salar è stata la causa della rivolta dei giorni precedenti alla mia visita che ha causato tra le altre cose la chiusura dell'albergo di sale che probabilmente in futuro verrà distrutto.

 

 

Un articolo sulla rivolta di Uyuni

Il 21 ottobre 2001, il governo Boliviano ha interrotto l' accesso turistico alla regione di Uyuni a causa di un sciopero dei residenti locali. I residenti avevano preso il controllo dei punti di accesso alla regione il 17 ottobre per protestare contro due hotel turistici fatti dai blocchi di sale, che dicono contaminano l'ambiente locale. I protestanti egualmente stanno richiedendo l'investimento del governo per la costruzione una strada e il trasferimento del controllo al comune locale della ferrovia, ora privatizzata. Il blocco ha intrappolato circa 200 turisti nella zona per due giorni; hanno lasciato Uyuni a piedi la note del 19 ottobre ed hanno raggiunto la città di Potosì in bus con una scorta della polizia il 20 ottobre.
[Los Tiempos (Cochabamba) 10/19/01; Hoy (NY) 10/22/01]

 

 

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