Norvegia Low cost & fai da te

12 – 30 agosto 2005

Diario di viaggio di

di Elena Di Liddo & Luca Viberti

 


 

 

Il viaggio è stato organizzato interamente utilizzando internet e materiale inviato dall’Ente Turismo Norvegese.

Il nostro punto fermo era il periodo (le ultime tre settimane di agosto), tutto il resto era da organizzare…

www.ryanair.com - acquisto voli Bergamo-Oslo Sandefjord A/R (94€ tasse  comprese + 14€ di assicurazione)

www.wideroe.no - acquisto voli Sandefjord-Bergen e Trondheim-Bodo (60€ e 72€ tasse comprese)

www.norwegian.no - acquisto voli Bergen-Trondheim e Bodo-Oslo Gardermoen (50€ e 46€ tasse comprese)

www.europcar.it - noleggio auto a Bergen-4 giorni e a Bodo-11 giorni, tariffa web prepagata molto conveniente

Scelti i nostri partner di viaggio ci siamo buttati sull’organizzazione giorno per giorno mandando e-mail e poco per volta le risposte sono arrivate.

Nel frattempo abbiamo letto tanti diari di viaggio cercando di far tesoro dei consigli e degli errori commessi da altri; ci ha comunque spiazzati il caro costo della vita, finché non lo provi in prima persona, non te ne convinci.

Assolutamente, per un viaggio dal budget contenuto, non scegliere viaggi organizzati da tour operator né il giro con il battello postale “Hurtigruten”, sono ben fatti ma costano tantissimo. Parlando con altri turisti italiani abbiamo capito che guidare un’auto e cercare sistemazioni economiche, in cui magari poter anche cucinare, è la soluzione migliore.

I prezzi, su internet o sul posto, non cambiano, al massimo si contratta qualcosa a fine stagione.

Per quanto riguarda cibo e bevande è bene fare acquisti nei supermercati, se ne trovano ovunque. Una sera siamo anche andati al ristorante per mangiare la carne di balena, ma non deve essere la regola.

La benzina costa poco più che in Italia, le macchine a noleggio non sono diesel quindi occhio ai consumi e cercare i benzinai più economici.

Infine i “cari” traghetti…sono stati una spesa importante è un po’ inaspettata. Bisogna ammettere che sono comodi, veloci e ben organizzati, indispensabili, ma davvero costosi. Ogni tanto c’è poi un tunnel da pagare…

Per entrare in alcune città c’è da pagare un pedaggio. I parcheggi sono tutti a pagamento. All’ingresso di ogni centro abitato è indicato il controllo automatico della velocità. Noi ci siamo presi una multa da 700nok a Tromso per divieto di sosta di cui abbiamo avuto notizie, maggiorazione compresa, soltanto dopo qualche mese e ce la siamo dovuta pagare.

Ecco qui di seguito il racconto del nostro viaggio giorno per giorno.

Per altre informazioni scrivere agli indirizzi Elena e Luca, saremo lieti di rispondere.


 

 

12 agosto – Italia - Bergen

Partiamo da Bergamo e arriviamo a Oslo-Sandefjord dove abbiamo il volo per Bergen dopo appena due ore.

Arriviamo a Bergen verso le 16.30: le nuvole ci sono, l’aria fresca pure, ma stranamente non piove.

Il bus-navetta (Flybussen 24€ in due) ci scarica nella piazza del mercato del pesce, davanti all’ufficio del turismo.

Desiderosi di depositare in albergo le valigie ci dirigiamo verso lo “Skandia Sommerpensjonat”, davvero vicinissimo al porto. È una struttura carina, molto semplice ma confortevole, che abbiamo conosciuto su internet. Il prezzo per una camera doppia è 600nok, colazione esclusa. Lasciati i bagagli torniamo all’ufficio informazioni per cambiare i primi Euro in Nok (corone norvegesi).

Sono ormai le 18, ma vediamo ancora qualche banco con il pesce fresco esposto. Ci avviciniamo incuriositi, assaggiamo la carne di balena e acquistiamo un piccolo panino con salmone affumicato per 20nok.

Ci siamo resi presto conto che le principali attrazioni turistiche della città sono tutte nella zona che circonda il porto: il mercato del pesce, Bryggen, la cattedrale… Dopo aver scattato qualche fotografia, iniziamo il giro passeggiando nel quartiere Bryggen, fermandoci qua e là in piccole botteghe o negozi curiosi. Addentrandosi si scoprono un sacco di viuzze pedonali e case rigorosamente in legno che ospitano negozi di vario tipo. Tornati verso il porto veniamo a sapere che questa sera, proprio qui a Bergen, canta Anastacia. Un sacco di gente infatti si sta dirigendo verso un parco e chiediamo informazioni.

Alle 20 torniamo in albergo per scaldarci un po’. Fuori non fa freddissimo, ma c’è l’aria e temiamo di beccarci un raffreddore. In giro incontriamo gente in maglietta o con guanti, sciarpa e giacca a vento. Questa cosa un po’ ci confonde, non riusciamo a capire se fa veramente freddo o in agosto c’è di peggio. Il termometro segna 11°C.

Ora ci riposiamo un po’ e mangiamo qualcosa, più tardi magari andremo ancora a fare un giro. Non c’è più il sole di mezzanotte, ma le giornate sono comunque lunghe.

Questo primo giorno di viaggio è stato “lungo”: sveglia h5, viaggio fino a Bergamo, fino a Oslo-Sandefjord, volo interno Wideroe fino a Bergen, tante parole e tanti passi… Alle 21.30 la stanchezza inizia a farsi sentire. Luca sembra stia già dormendo, valutiamo se uscire ancora un’oretta o infilarci nel letto.

ore 24…siamo usciti a fare un giro in notturna. La temperatura è praticamente la stessa di oggi pomeriggio. Abbiamo deciso di seguire la musica, siamo arrivati nel parco dove Anastacia ha iniziato a cantare. È stato bello anche se la vedevamo da lontano e solo su uno schermo, è comunque bastato per ascoltare “I’m outta love” e altri grandi suoi successi.

Rientrati in albergo chiediamo al ragazzo della reception le previsioni per domani: sereno-variabile. Siamo comunque soddisfatti per la giornata trascorsa e che non ha piovuto. Ora gli occhi si chiudono, buona notte…

 

13 agosto – Bergen – Loen (350km + Ytre Oppedal-Lavik 108nok)

Stamattina sveglia alle 7, colazione e poi subito all’ufficio Europcar di Bergen. Abbiamo prenotato su internet una macchina per 4 giorni, ci danno una VW Polo 1.2. Torniamo in albergo per caricare i bagagli e partiamo.

Oggi l’itinerario prevede di percorrere la strada E39 da Bergen fino a Byrkjelo e poi raggiungere Loen sul Nordfjord. La strada non è male, passiamo in posti molto tranquilli, piccoli porticcioli nell’insenatura del fiordo, casette in legno proprio sull’acqua, pascoli di mucche, pecore o capre in prati verdissimi. Ogni tanto ci fermiamo per una fotografia, ma ciò che veramente ci ha colpiti è stata una cascata (Haugeflossen). L’abbiamo vista dalla strada e ci siamo avvicinati con la macchina, siamo addirittura riusciti ad arrivare fin sotto il getto d’acqua.

Poi abbiamo ripreso la E39, traghettato il Sognefjord e siamo arrivati sul Nordfjord. Ogni curva un panorama diverso e mozzafiato: c’è la neve su in alto, con tanto di ghiacciai, e il mare poco più giù. I colori più ricorrenti sono il verde e il blu nelle loro innumerevoli gradazioni. I ruscelli che scendono dai ghiacciai sembrano trasparenti talmente l’acqua è pulita, quando arrivano nel fiordo l’azzurro si trasforma in blu intenso e vivo in cui si specchia il cielo terso. Lungo la strada riflettiamo sul fatto che sembra di essere in montagna (neve, ghiacciai, strade tortuose, boschi di conifere…), ma in realtà siamo al livello del mare.

Per la notte abbiamo scelto il Loenvatn Feriesenter di Loen: un campeggio che dispone di cabins che fanno proprio il caso nostro. Il prezzo è di 450nok a notte per una casetta con una camera da letto, bagno con doccia, cucina ben attrezzata, soggiorno con TV, balcone che si affaccia proprio sul ghiacciaio. Ora stiamo scrivendo e vediamo montagne innevate, il lago azzurro, che diventa un ruscello, boschi e cascate. Come posto niente male, ci fermeremo qui soltanto per una notte. Prima di cenare siamo ancora andati fino alla base del ghiacciaio Jostedal, in macchina. Per proseguire è necessario essere accompagnati da una guida.

Qualcuno si chiederà: ma non mangiate? Noi rispondiamo che, cercando di stare nel budget, compriamo qualcosa nei supermercati che troviamo lungo la strada, confermiamo il caro-prezzi, ma in qualche modo riempiamo lo stomaco. Una cosa che ci ha colpiti è stato trovare al mercato fragole, ciliegie e lamponi grandi il doppio rispetto a quelli italiani, l’aspetto è davvero invitante, nei prossimi giorni li proveremo. Dal momento che abbiamo il forno, decidiamo di acquistare due pizze surgelate in un supermercato a Stryn. Ci sono costate 40nok l’una, neanche tanto. Ora sono in forno, dopo cena faremo un commento.

Sono le 20.30 e c’è ancora il sole, siamo in mezzo alle montagne, ma ci sono ancora zone illuminate. La giornata è stata più calda, la mattina il termometro indicava 10°C, ma nel pomeriggio è arrivato fino a 20° C al sole. Il cielo è sempre stato sereno con qualche innocua nuvoletta bianca, il sole ci ha riscaldati dopo il freddo umido di Bergen, la vicinanza di neve e ghiacciai ha reso l’aria sempre un po’ fresca. Nell’insieme per quanto riguarda il tempo non ci lamentiamo: niente pioggia a Bergen e sole caldo oggi. Speriamo continui così. Andiamo a dormire e fuori c’è ancora parecchia luce, sembra impossibile. La pizza non era malvagia per essere in Norvegia, aveva un gusto un po’ dolciastro e una punta di piccante. Valuteremo se ripetere l’esperienza.  Diamo un’occhiata all’itinerario per domani, dovrebbe essere una giornata più leggera.

 

 

14 agosto – Loen – Dragsvik (400km + Lote-Anda 69nok + Hella-Dragsvik 63nok)

Stamattina appena svegli il lago di Loen e il ghiacciaio sovrastante erano immersi nella nebbia. Poco per volta si è alzata e noi siamo partiti alla volta del Nordfjord. Siamo arrivati a Nordfjordeid percorrendo la strada 15, poi abbiamo traghettato da Lote ad Anda per tornare sulla E39. A Skien abbiamo deviato per Sogndal ed è stata una buona idea in quanto ci siamo avvicinati davvero molto all’enorme ghiacciaio Jostedal. Unico neo è stato dover pagare ben 160nok di pedaggio per passare in due gallerie, ma ne è valsa la pena. Ci siamo trovati proprio sotto il ghiacciaio e siamo riusciti a fare delle belle fotografie.

Da Sogndal abbiamo costeggiato il Sognefjord fino a Hella dove abbiamo traghettato fino a Dragsvik. Il nostro hotel è facilmente raggiungibile dall’attracco del traghetto. Abbiamo posato i bagagli per fare un giro fino a Vadheim lungo il Sognefjord fermandoci ogni tanto per una foto. In particolare a Balestrand siamo entrati nel “Sognefjord Acquarium” (60nok a testa): niente di particolare, ma nel biglietto era compreso un giro in barca a remi sul fiordo. Luca si è offerto di remare, pur di portarmi in mezzo al fiordo, ed io ho accettato volentieri.

Dopo una doccia calda, abbiamo deciso di mangiare una piatto con hamburger e funghi, insalata e patatine al prezzo di 95nok, non era male. Il Dragsvik Fjordhotell è davvero carino, abbiamo avuto un prezzo di favore, 590nok una camera doppia con bagno, colazione compresa. La nostra stanza “fjord view” è  davvero niente male. La temperatura è salita a 20°C al sole, di pioggia ancora nessuna traccia, meglio così.

Lungo la strada che costeggia il fiordo abbiamo visto un sacco di piantagioni di lamponi. Qui crescono molto grandi e molto buoni, il clima può apparire inospitale per il freddo, ma evidentemente è l’ideale. Ci siamo fermati per assaggiare e fotografare.

Domani il viaggio prosegue verso l’Hardangerfiord. Andiamo a dormire, sono le 23, fuori c’è ancora luce.

 

 

15 agosto – Dragsvik – Kinsarvik (300km + Dragsvik-vangsnes 93nok + Bruravik-Brimnes 69nok)

Per essere il giorno di Ferragosto la giornata inizia con un nebbione fitto sul Sognefjord. Colazione in albergo in una sala con tanto di vista fiordo. Il primo traghetto della giornata è da Dragsvik a Vangsnes dove imbocchiamo la strada 13 che ci porta a 1000m di altitudine sul fiordo. La strada è molto bella, tipica di montagna, la temperatura scende fino a 8°C e fa molto freddo. Addirittura troviamo la neve! Ci siamo letteralmente arrampicati con la macchina, ma ne è valsa la pena. Quando poi la strada ha iniziato a scendere siamo passati in mezzo a nuvole e nebbia finché sulla sinistra ecco un negozietto “Spekemat” che vendeva pelliccia e corna di renna, accanto c’era pure una renna pronta per essere fotografata dai turisti.

Scendiamo giù verso Vinje e poi verso Voss lungo una splendida vallata con cascate, ruscelli, prati verdi e rocce nere. Arrivati a Voss cerchiamo una banca per cambiare altri soldi. Voss è una bella cittadina, c’è una vecchia chiesa in pietra e un ottimo panorama. Non siamo riusciti a capire se Ferragosto per i Norvegesi sia festa o no, i negozi e le banche comunque sono aperti e a noi questo basta.

Proseguiamo lungo il nostro itinerario fino a Bruravik dove saliamo su un altro traghetto fino a Brimnes. Sulla guida indicavano molto bella la zona dell’Eidfjord, ci incamminiamo alla ricerca di qualche bella cascata. Ci arrampichiamo nuovamente e arriviamo in cima a una montagna, nei pressi dell’altopiano dell’Harangervidda, dove possiamo fotografare una grande cascata. Il fragore dell’acqua è notevole, l’aria che sposta addirittura impedisce ad altre cascate più piccole di cadere nel ruscello. Visto che ha iniziato a piovere ci avviamo verso Kinsarvik, sull’Hardagerfjord, dove abbiamo prenotato per la notte. Questa sera dormiamo in una casetta nel Kinsarvik camping, ci danno una “cabin” con cucina, quattro posti letto, senza bagno e doccia, a 550nok.

Giusto il tempo di lasciare i bagagli e di riposarci un pochino e ripartiamo in direzione Odda lungo il Sorfjord. La strada è bella e panoramica, non fosse per i nuvoloni che ci accompagnano da stamattina… Luca l’ha ribattezzata la “strada delle ciliegie”, infatti in ogni piazzola la gente del posto vende ciliegie su un banchetto e si mettono i soldi in una cassetta. Ci viene voglia di provare: ne prendiamo uno a 35nok e assaggiamo…sono davvero buone e costano meno che in Italia. Ovunque ci sono alberi e piantagioni di ciliegie e di mele, sembra impossibile che venga frutta così buona a questa latitudine e con un clima del genere. Siamo ad agosto e oggi non abbiamo ancora visto il sole di cui tanto ci lamentiamo nelle lunghe giornate afose dell’estate italiana, qui invece è sempre il benvenuto. La cosa che più ci ha colpiti è stato vedere che la gente può tranquillamente prendersi le ciliegie e posare i soldi senza che nessuno controlli che tutto avvenga regolarmente. Qui c’è la massima fiducia reciproca. Chissà in Italia che fine farebbero i soldi e la frutta? Noi intanto ci godiamo le ciliegie che abbiamo comprato.

Questa sera, terminato il mini-tour dei grandi fiordi, possiamo trarre alcune conclusioni:

-          Nordfjord e Innvikfjord sono molto belli, verdi e dal paesaggio vario;

-          Sognefjord e Hardangerfjord si sono rivelati meno belli del previsto, date le grosse dimensioni ci sono tanti km da percorrere e la cosa può diventare un po’ noiosa.

Per dovere di cronaca riportiamo l’esperienza di due turisti Italiani incontrati a Dragsvik: a loro è piaciuto molto il Geirangerfjord, più stretto e con panorami mozzafiato.

Questa sera abbiamo frugalmente cenato nella nostra casetta e abbiamo fatto il punto della situazione per quanto riguarda i soldi spesi. Al momento andiamo bene, ma con i prezzi che ci sono qui è meglio non sgarrare dalle spese di benzina, traghetti e cibo. Più avanti valuteremo nuovamente la situazione, ciò nonostante non vogliamo rovinarci il viaggio. Diamo ancora un’occhiata all’itinerario di domani e andiamo a nanna.

 

 

16 agosto – Kinsarvik – Trondheim (250km + Kinsarvik-Kvanndal 127nok)

Sveglia alle 6 per prendere il traghetto delle 6.35 da Kinsarvik a Kvanndal, siamo i primi. Inizia a piovere e sul fiordo c’è solo nebbia: speriamo che la giornata si risollevi. Che sonno e che freddo!

Percorriamo la strada 7 lungo l’Hardangerfjord fino a Bergen. Senza entrare in città ci dirigiamo verso la strada 555 (direzione Sotra) che si snoda e collega una serie di isolette per circa 60 km. A vedere sulla cartina ci sembra un percorso interessante e così è stato.

In cielo c’è ancora qualche nuvola, poco per volta si sta aprendo. Alla fine la giornata si rivelerà molto bella, pioggia mattutina a parte. Addirittura riusciamo a vedere Bergen con il sole.

Alle 13 circa riportiamo la macchina all’Europcar di Bergen e con le nostre valigie torniamo verso il centro. Subito ci informiamo presso l’ufficio turistico se fanno servizio di custodia bagagli: costa 20nok a pezzo e noi accettiamo. Dopo esserci notevolmente alleggeriti completiamo il nostro tour in Bergen: rifacciamo il giro in Bryggen, ma con tutti i negozietti aperti, torniamo al mercato del pesce dove ci compriamo due panini con salmone crudo affumicato davvero favoloso. In più riusciamo a vedere la cattedrale e a fare un giro, con più calma, in centro.

Stasera abbiamo l’aereo Bergen-Trondheim alle 21.20 e con congruo anticipo prendiamo il Flybussen che porta all’aeroporto (70nok a testa). Durante il volo, da sopra le nuvole, riusciamo avere il tramonto del sole alle 22 circa. E la luce continua… A Trondheim fa freddino e ci accoglie un po’ di pioggia. Prendiamo il solito Flybussen che ci porta direttamente in hotel. Abbiamo prenotato per due notti all’Elgeseter Hotel al prezzo di 650nok l’una; siamo davvero molto stanchi e ci addormentiamo subito.

 

 

17 agosto – Trondheim

Stamattina sveglia alle 9 per recuperare un po’ di stanchezza, colazione ottima e abbondante in hotel, chiediamo alla reception il percorso migliore per visitare la città e partiamo. Fa freddo, ma non piove.

Camminiamo fino al ponte vecchio sul fiume Nidelva dove si può fotografare il quartiere Brygge (tipiche case in legno su palafitte). Proseguiamo per la cattedrale in stile gotico e ci dirigiamo verso la piazza principale da cui partono le più importanti strade. Qui c’è molta gente, tanti giovani (forse è una città universitaria), ma meno turisti rispetto a Bergen. Facciamo un giro fino al porto dove vediamo alcuni pescherecci, di fianco, sulla sinistra, si trova il mercato del pesce. Qui non è fatto di banchi in piazza, ma è un vero e proprio negozio che, volendo, cucina anche il pesce che compri. Dall’hotel ci hanno consigliato di fare il giro in barca fino all’isola di Munkholmen per vedere un vecchio monastero. Costa 50nok e c’è un battello che parte ogni ora dal porto di Trondheim. Noi abbiamo rinunciato un po’ per il freddo e l’aria, un po’ perché non ci interessava particolarmente. Camminiamo ancora per le vie del centro entrando ogni tanto in qualche negozio, per dare un’occhiata e per scaldarci un pochino.

Torniamo in hotel per riposarci e per pagare la stanza, mangiamo qualcosa per cena e ripartiamo per il giro serale. La città si svuota, i bar e i negozi chiudono molto presto, restano aperti i ristoranti, i pub e i fast-food. Ora stiamo scrivendo proprio su un tavolino del McDonald’s, è un ottimo posto non tanto per mangiare quanto per poter restare un po’ di tempo seduti, al caldo e potendo usufruire dei servizi. In questo momento sta piovendo, sono le 21 e ovviamente c’è ancora tanta luce. La piazza principale si sta riempiendo di giovani di ogni età pronti per la serata. La città di sera è molto tranquilla, crediamo si possa girare in tutta sicurezza. Tra poco ci incammineremo verso il nostro hotel, domani mattina la sveglia è alle 6.30 poiché dobbiamo prendere il Flybussen, alle 9.35 abbiamo il volo per Bodo.

 

 

18 agosto – Trondheim – Henningsvaer (270km + Skutvik-Svolvaer 300nok)

Sveglia 6.30, colazione veloce in hotel e dritti in aeroporto servendoci del Flybussen che ferma proprio vicino a noi. Alle 9.35 partiamo, già in aeroporto scopriamo che il nostro volo farà ben due scali, Mosjean e Mo I Rana,  prima di arrivare a Bodo. Praticamente ci perdiamo la mattinata, tre decolli e tre atterraggi in 2h30’…il prezzo almeno era conveniente. Passiamo il Circolo Polare Artico senza accorgercene e arriviamo a Bodo intorno alle 12.00. Alle 13.00 prendiamo il solito bus per il centro, più un altro per arrivare all’ufficio dell’Europcar. È un po’ fuori città, ma non è difficile da trovare.

Ci danno la macchina, una nuovissima Honda Accord SW, bella e spaziosa. Partiamo subito in direzione Fauske sulle strada 80 finché incrociamo la famosa statale E6 e ci dirigiamo verso nord. Guidiamo per circa 3 ore e arriviamo a Skutvik dove prendiamo il traghetto per Svolvaer. La zona è molto bella, ovunque intorno a noi  ci sono boschi e prati verdissimi, cascate e ruscelli, laghi e fiordi. Il tutto è dominato da neve e ghiacciai, da montagne dalla forma particolare e la roccia è di colore nero. Ci sono un po’ di gallerie e ogni volta che ne finisci una ti appare uno scenario sempre nuovo e diverso dal precedente. La giornata è nuvolosa, ma ogni tanto il sole fa capolino e si creano giochi di luce davvero meravigliosi. A tratti il paesaggio fa pensare al film “Il signore degli Anelli”, sostiene Luca. Sono le 19.00 e il traghetto parte, ci vorranno circa due ore.

All’arrivo a Svolvaer c’è una pioggia battente e il cielo è grigio. Ci dirigiamo subito a Henningsvaer dove abbiamo prenotato una camera in una fabbrica di lavorazione del pesce che, in estate, affitta le stanze dei pescatori ai turisti. Qui alle Lofoten è facilissimo trovare stanze o casette-rorbu-sohjus in affitto, in estate e quando non è stagione di pesca, il turismo è l’attività principale. Continua a piovere, ma troviamo facilmente il nostro Sohjus H. Giaever. La stanza ci costa 600nok a notte, con bagno ma senza colazione. L’ambiente è pulito e famigliare, ci accoglie il “capitano”, un tipo molto gentile dall’aria di vero uomo di mare.

Ci consegna le chiavi della stanza e andiamo dormire.

 

19 agosto – Isole Lofoten (km 340)

Sveglia alle 8.30, colazione a 50m dal nostro Sohjus presso il Finnholmen Brygge a base di salmone affumicato e ogni “ben di dio” per 70nok a testa. Piove e non smetterà per l’intera giornata, semplicemente varierà di intensità: pioggerellina o diluvio, ma il risultato non cambia.

Da Henningsvaer a A ci sono circa 100km e li percorriamo tutti fermandoci nelle baie dove ci interessa fare qualche fotografia. In particolare, su consiglio del “capitano”, abbiamo visto Eggum, Unstad, Reine, Hamnoy, Sabrisby, Kabelvag e Svolvaer. Le Lofoten, onestamente, sono isole meravigliose ma con il cielo sempre coperto, con la nebbia stile “val padana”, con la pioggia incessante e con il vento che porta via diventano una tristezza infinita. Abbiamo deciso di restarci un giorno intero e due notti per poterle vedere tutte bene e la pioggia ha rovinato la giornata. Ovviamente nessun gioco di luce e di riflessi sul mare, i colori vivi delle cartoline soltanto un miraggio e poca voglia da parte nostra di scendere dalla macchina per scattare fotografie.

Nonostante tutto abbiamo rispettato la tabella di marcia e siamo rientrati in stanza verso le 19 asciutti. Nel locale accanto a noi sappiamo che cucinano la carne di balena e decidiamo di provarla. Ci preparano un piatto con 180h di balena ai ferri, servita con una crema al formaggio e frutti di bosco selvatici, una patata al cartoccio, con una salsina molto buona, e un po’ di verdure. Il tutto a 175nok, davvero squisita. Per golosità prendiamo anche il dessert: budino creme caramel con panna montata e melone, crepe calda con lamponi selvatici e gelato alla vaniglia (70nok). Ora, dopo questa abbuffata, a cui non siamo più abituati, ci è venuto davvero sonno. Guardiamo l’itinerario di domani, che prevede le isole Vesteralen e la notte ad Harstad, e a malincuore vediamo uno splendido tramonto. Stasera ha smesso di piovere e il cielo è di un colore mai visto prima…che rabbia per tutta quella pioggia! L’unico nostro problema è che il “capitano” non si è più visto da stamattina e in reception un biglietto dice che è fuori per il weekend. Noi dobbiamo ancora pagare le due notti e domani vogliamo partire presto…vedremo che fare.

 

 

20 agosto – Henningsvaer – Harstad (km 400 + Fiskebol-Melbu 96nok + Flesnes-Revsnes 87nok)

Partiamo alle 8.30 da Henningsvaer in direzione E10-Fiskebol per prendere il traghetto per Melbu. Arriviamo direttamente alle Vesteralen, dicono essere le “sorelle minori” delle Lofoten, semplicemente meno conosciute e turistiche.

Beh, ci piange il cuore a lasciare le Lofoten vista la giornata discreta che sembra prospettarsi. Comunque percorriamo la E10 fino a Sortland dove giriamo per la 82 in direzione Andenes, questa è chiamata “the whale route”. Il nostro principale obiettivo è proprio andare fino in cima all’isola di Andoya per fare il whale safari. Arriviamo ad Andenes verso le 13 e ci dirigiamo subito verso l’imponete faro rosso che una volta veniva usato per avvistare le balene e pescarle anche di notte. Poi cerchiamo l’ufficio informazioni con annessa la biglietteria per prenotare la barca. La sorpresa è che ne è appena partita una e la successiva sarebbe per le 17, prima però era compresa la visita guidata al Museo Polare: il tutto a 750nok a testa. Prezzo a parte questi orari ci avrebbero sballato i tempi di trasferimento a Harstad per la sera. Ci è dispiaciuto davvero molto rinunciare al whale safari, ma sarebbe finito intorno alle 22 (chissà che freddo in mare aperto su quella barca…) e il traghetto per Harstad non ci avrebbe aspettati. A malincuore e un po’ arrabbiati per la scomodità degli orari ripartiamo passando per i villaggi di pescatori di Bleik e Stave. Torniamo sulla E10 e svoltiamo per la strada 83, soltanto un breve traghetto e circa 35km ci separavano dal nostro albergo. Qui al Rainbow Hotel di Harstad restiamo per una notte al prezzo di 750nok colazione compresa, è un bell’hotel proprio di fronte al porto e la nostra stanza è sea-view. Arriviamo verso le 19, mangiamo un panino in stanza e scendiamo per fare un giro. In città non c’è molta gente, bar e negozi chiudono molto presto, turisti pochi e un po’ infreddoliti. Preferiamo una tazza di tè caldo nel bar annesso all’hotel. Cogliamo l’occasione, il caldo e un tavolino su cui appoggiarci, per programmare la giornata di domani analizzando il materiale turistico che abbiamo.

Prima di chiudere il racconto della giornata odierna vogliamo raccontare di uno strano, ma piacevolissimo, incontro con un cucciolo di volpe. Stavamo guidando in direzione Harstad quando sul ciglio della strada sbuca un grazioso esemplare di “fox”, resta fermo a fissarci invece di scappare impaurito e anche noi ci fermiamo. Sembra impossibile ma siamo stati quasi mezz’ora ad osservarlo e a scattare fotografie, addirittura si è messo a mangiare i nostri biscotti. Più che impaurito sembrava incuriosito da noi due, doveva solo più lasciarsi accarezzare! Bene, ora andiamo a dormire.