IL MIO MESSICO....

 

Colgo l'occasione e questi 10 minuti di pausa per raccontarvi un poco del "mio Messico". Laureato ad inizio anno ho avuto la fortuna (?!) negli stessi giorni di lasciarmi con la mia ragazza dopo 7 anni.... quanti cambiamenti di vita tutti in una volta! Ho deciso così di andare in agenzia di viaggio, ho comprato un bel biglietto con data di ritorno fissata a 3 mesi dalla partenza e dopo 10 giorni sono partito per San Diego. Nello zaino qualche maglietta, pantaloncini e il mio erogatore. Non sapevo esattamente cosa mi aspettava, ma la voglia di avventura era tanta. Arrivato a San Diego via Los Angeles mi sono velocemente accorto di quanto poco mi piacessero gli Stati Uniti e quanto fossi sempre più.....giù! Così dopo qualche tempo speso in un tragico ostello della downtown della città (ex bordello convertito in ostello...) mi sono ricaricato lo zaino in spalla e ho attraversato il confine che separa Stati Uniti e Messico. Tijuana, città di confine per  eccellenza, esplosione di colori e calore. Pochi chilometri da San Diego.....tanti problemi in più ma una "vita" più vera. Intanto la mia testa l'unica acqua che aveva conosciuto era quella delle docce... e la cosa cominciava a infastidirmi. Ho deciso così con la mia compagna di viaggio...ovvero la guida Lonely Planet, di partire alla volta dello Yucatan....in pullman....affrontando quello che credo essere il più grande viaggio che ho fatto con e dentro me stesso. La particolarità del Messico è la totale mancanza di linee ferroviarie (eccezion fatta per una meravigliosa tratta che porta da Chihuahua a Veracruz attraverso il Canyon d'Argento a bordo di un trenino modello Orient Express) così sapevo di dovermi attraversare tutto il paese in pullman. Prima tratta da Tijuana a Chihuahua dove ho visto la casa di Pancho Villa. Da li altre 18 ore di pullman per arrivare a Città del Messico. Il desiderio di acqua cristallina cominciava a farsi sentire sempre di più e allora? Allora dopo soli due giorni a Città del Messico sono andato nuovamente alla "Central camionera" dove volevo comprare il mio biglietto per un interminabile viaggio di 2 giorni. Sta di fatto che sono uscito con un biglietto che mi portava a 2000 metri....e non con un sottomarino! Avevo letto San Cristobal de Las Casas e questo nome mi aveva attirato. Così, visti i tre mesi di tempo ho deciso di deviare per il Chiapas. Una meraviglia senza possibilità di essere descritta. 2000 metri sul livello del mare per una cittadina in stile coloniale dai mille colori. Dopo una settimana di permanenza vengo a sapere che da li a qualche giorno dalla città partirà una marcia pacifista dell'esercito zapatista alla volta di Città del Messico. Tenutomi sempre fuori dalla politica, e ancora di più in un paese straniero, incuriosito decido però di rimanere. Il mare intanto continuava a mancarmi. ma valeva la pena farlo aspettare. Il sabato assisto alla partenza di quello che credo essere stato per il Messico un evento storico. La partenza dello stato maggiore dell'EZLN con a capo Marcos. Bene, il mare cominciava ad arrabbiarsi e io sentivo la sua mancanza. Salito nuovamente in pullman mi sono rifatto altre 20 di strade allucinanti per arrivare a Tulum. Tulum ovvero acqua turchese. Tulum sole accecante. Tulum un buco nel tempo. Qui ho trovato da dormire a quelle che vengono chiamate cabanas, ovvero delle capanne con dentro un'amaca e null'altro. La gente sembrava uscita dagli anni 60. I bonghi sulla spiaggia, i balli... va bé tralasciamo il resto! Ma in mezzo a questo finalmente vedo la magica bandierina rossa.... un diving!!!!!!! Non vedevo l'ora di cacciarmi sott'acqua. Il tipo del diving (anche lui abbastanza fricchettone) mi propone invece della classica immersione un bel tuffo in un cenote. In Messico ero già stato con la mia ex (eh si mi volevo proprio fare del male!) e sapevo i cenote essere dei pozzi naturali. Lo Yucatan è infatti privo di fiumi e la conformazione rocciosa del terreno lascia spazio solo per fiumi sotterranei. Senza pensarci troppo mi ritrovo dopo 20 minuti caricato sul cassone di un pulmino con una bombola che è meglio non descrivere ed un gav che come minimo aveva 10 anni. Ma parto. Arrivato dopo un breve viaggetto all'imboccatura di questo pozzo ci carichiamo le bombole in spalla, accendiamo la torcia e .... SPLASH un salto e dentro l'acqua. La muta... questa sconosciuta..... quanto mi è mancata!!!! Si parte e seguo il pazzo.... e davanti ai miei occhi si apre uno spettacolo indescrivibile! Acqua dalla trasparenza assoluta. la conformazione del terreno la filtra completamente e la sospensione tende allo zero. Comincio a muovermi in questo mondo sotterraneo e mentre muovo la mia torcia comincio a penare di essere un astronauta su un pianeta lontano. Sospeso, leggero con un fascio di luce che al suo passaggio mi mostra cose incredibili. Sensazioni indescrivibili. Immersione poco profonda, il computer mi segnala come punta un 17 m, e quando il manometro segna 2/3 è ora di tornare indietro. Giriamo le pinne e ritorniamo verso un fascio di luce che lontano proviene dall'alto come in un teatro. Il secondo passaggio mi mostra cose che non avevo notato e vengo quasi colto da contemplazione mistica del creato!!!!!! Dopo questa ho voluto ripetere l'esperienza e mi sono fato altri 6 cenotes della zona, uno più diverso dall'altro, ognuno con le su caratteristiche. La muta però negli altri l'ho inforcata!!!!! Quando ho lasciato Tulum per dirigermi verso la più turistica Playa del Carmen ho pesato che quelle immersioni mi avevano cambiato il modo di vedere le immersioni. E così è stato. Ho fatto una ventina di immersioni tra Playa e Cozumel, ma nessuna ha saputo ricreare quelle emozioni che mi hanno dato i cenotes di Tulum. Mi sono dilungato da morire vero? Ma qui in ufficio mi è venuto un momento di nostalgia e ho pensato di condividere questa mia esperienza con voi. Spero che il mio racconto non vi abbia annoiato come non ha annoiato me scriverlo! 

ciao
Andrea