INDONESIA
MANADO

 

L’Indonesia

L’Indonesia si sviluppa in un arcipelago di circa 1700 isole, che parte da Sumatra ed arriva fino alla Nuova Guinea.

E’ un territorio geologicamente molto vario ed instabile, si alternano zone vulcaniche e fosse abissali, a nord di Manado, nel mare di Celebes, si arriva a –6200 metri, mentre le montagne principali dell’arcipelago arrivano ai 5000 metri nell’Irian Jaya.

Il clima dell’Indonesia è ovviamente di tipo equatoriale, con temperature elevate tutto l’anno, ed una stagione secca che va da giugno ad ottobre ed una umida da novembre a maggio. Va detto però che anche nella stagione umida le piogge sono concentrate, in genere, in brevi acquazzoni, per cui dal punto di vista del soggiorno turistico si possono trovare buone condizioni tutto l’anno.

L’Indonesia è uno degli Stati potenzialmente più ricchi del mondo, grazie alla vastità delle risorse minerarie, specie di quelle energetiche, alla fertilità del suolo, al patrimonio forestale, e all’ampia disponibilità di una popolazione attiva e intraprendente (attualmente circa 200 milioni di abitanti). Il paese rimane tuttavia in uno stato di estrema arretratezza, né riesce a darsi una struttura economica equilibrata, e questo è dovuto anche all’estrema frammentazione del territorio e ai relativi problemi di trasporti e collegamenti.
L’Indonesia , in anni recenti, è stata oggetto di feroci scontri etnico-religiosi, soprattutto nei territori di Timor, nell’Irian Jaya, e nelle Molucche, anche se recentemente sembra che la situazione sia normalizzata.
La religione principale è musulmana, mentre circa il 10% della popolazione è cristiana, concentrata soprattutto a Celebes e a Timor.

 

Manado

Manado si trova all’estremo nord dell’isola di Celebes, pochi gradi sopra l’equatore.
E’ una città molto tranquilla, nonostante il tipico caos indocinese. La maggior parte della popolazione (200 mila ab.) è cristiana di fede protestante, e una cosa che colpisce i visitatori è il grande numero di chiese presenti, tutte nuove o in costruzione e vicine tra loro.
Nonostante sia sul mare, e in una baia abbastanza protetta, non è un porto commerciale; le navi da trasporto ormeggiano nella vicina Bitung, a circa 50 km.
Recentemente a Manado sono stati attirati grandi investimenti: è in corso in questo periodo sul lungomare la realizzazione di un porto turistico e di un centro commerciale. Dal punto di vista turistico non è sfruttata, ci sono un paio di grandi alberghi, ed alcuni resort; girando per la città si vedono pochissimi occidentali, anche se non mancano punti di ritrovo serali.

 

Il Mapia Resort e i Celebes Divers

Noi eravamo alloggiati al Mapia Resort, una struttura nuovissima, di proprietà di italiani con una decina di bungalow disposti intorno ad un giardino di palme curatissimo.
Tutti i bungalow sono spaziosi, hanno aria condizionata e ventilatore da soffitto, acqua calda.
Il resort comprende il ristorante, la direzione con annesso negozio di souvenir e diving, e in una parte separata e lontana dai bungalow, la ricarica bombole con due compressori Bauer.

La nostra permanenza di due settimane nel resort è stata a dir poco perfetta: ottimo servizio e straordinarie immersioni.
La mattina, dopo colazione,si arriva al molo, posto davanti al prato del resort, dove gli eccezionali ragazzi indonesiani hanno già provveduto a caricare la barca, e a montare le attrezzature sulle bombole.
Dopo una navigazione di circa un’ora si arriva nel Parco marino di Bunaken, composto di cinque isole: Bunaken, Manado tua, Montehage, Siladen, e Nain.
Tutte le isole sono abitate, piccoli e pittoreschi villaggi di pescatori si susseguono lungo le spiagge, mentre le strutture turistiche si limitano a qualche bungalow.
Qui non c’è elettricità, un generatore per ogni isola entra in funzione qualche ora la sera e la domenica.

Le isole hanno origine corallina, tranne Manado tua, che è un vulcano, al momento non in attività. Il fondo del mare di Celebes intorno alle isole arriva a parecchie centinaia di metri, e pareti perfettamente verticali circondano le barriere coralline.

Le immersioni

Le immersioni sul parco marino sono molto varie, si passa da pareti mozzafiato a giardini di corallo, da fondali sabbiosi a canyon e grottine. La visibilità è sempre ottimale, noi siamo stati in marzo, che è il periodo in cui dovrebbe essere la peggiore dell’anno, e non ho mai visto meno di 30 metri. La temperatura dell’acqua non dovrebbe mai scendere sotto i 27 gradi e mai superare i 30, e questa più o meno è la temperatura dell’aria. 
Con queste condizioni di visibilità, temperatura e fondali, le immersioni sono in genere facili ed adatte a tutti i tipi e livelli di subacquei. Le bravissime guide del diving sanno gestire ed accompagnare ogni gruppo, assecondando quelli che hanno interessi particolari, come fotografi e cineoperatori, che in queste acque possono sfogare tutta la loro creatività.
Le immersioni sono in genere in parete, si scende sui venti/trenta metri, secondo quello che permette il proprio brevetto e lentamente si risale. Non c’è bisogno di andare fondi, il drop off, cioè il punto in cui la parete comincia a scendere è sempre sui 5/10 metri, ed è piacevolissimo stare a quella quota a finire la scorta d’aria delle bombole, leggermente trasportati dalla corrente, vedendosi passare davanti di tutto…

La baia di Manado e il parco marino di Bunaken sono interessati da escursioni di marea abbastanza elevate, ma le guide studiano sempre un percorso in maniera che la corrente sia a favore, e la barca segue sempre dalla superficie le bolle dei sub, evitando anche ancoraggi dannosi per la barriera.
I diving che operano nel parco marino non sono molti; nelle due settimane di immersioni che abbiamo fatto, abbiamo incrociato solo altre due barche di sub, e mai nel nostro stesso punto di immersione.
Essendo il parco marino relativamente distante dal resort, a mezzogiorno ci fermavamo a mangiare in un “risorantino” sull’isola di Bunaken. Il menù è fisso, riso bianco, verdura e del pesce arrosto formidabile, e naturalmente freschissimo: barracuda da più di un metro, enormi lampughe, tonnetti e carangidi.. ogni giorno pesce diverso e cucinato benissimo.
Al ritorno dalle immersioni, mentre i ragazzi indonesiani scaricano le attrezzature (che si ritroveranno lavate e asciutte in barca il giorno dopo) il piacevole rito del caffè o tè e pasticcini offerto dal diving, mentre ci si racconta della giornata passata e di quello che si è visto.
La cena prevede due menù, uno “italiano” (con pasta sempre ben cucinata) e uno indonesiano, di solito a base di pesce.

Biodiversità

Il parco marino di Bunaken è nel pieno del Triangolo d’oro per la biodiversità sottomarina; è così chiamata la zona che va dal Borneo all’Irian Yaja e alle Filippine e che per caratteristiche e quantità di specie animali presenti è unica al mondo.
In immersione si vede di tutto, squali pinne bianche e pinne nere (li abbiamo visti quasi tutti i giorni) tartarughe, pesci pappagallo, compresi branchi di pesci pappagallo col bozzo, grandi più di un metro, branchi di platax, di ombrine, tonni e carangidi, grossi barracuda solitari, poi tutte le specie tipiche della barriera, i pesci scatola, chirurgo, trombetta, scorfani, pesci pagliaccio di tutti i colori dal rosa all’arancio, dal rosso pomodoro al nero fasciato.

I coralli non sono da meno, madrepore a ombrello, su cui vivono e si nascondono castagnole e piccoli pascetti, acropore, coralli molli come grosse gorgonie, coralli a frusta, alcionari.
Grosse spugne a botte, coloratissime ascidie bianche, blu e gialle, crinoidi con una varietà di colori che non avevo mai visto, poi quello per cui Manado è famosa: piccoli nudibranchi stranissimi, granchietti, gamberetti trasparenti, i cavallucci pigmei delle gorgonie, grandi meno di un centimetro, che gli occhi allenati delle guide riescono a scovare..

Una gita che vale la pena di fare è sullo stretto di Lembeh, sicuramente il posto con la fauna marina più particolare che io abbia mai visto.
Si parte in macchina dal resort e si arriva al porto di Bitung dopo circa un’ora e mezza di strada attraverso la foresta equatoriale.

Qui ci si imbarca e dopo una ventina di minuti si arriva ai punti di immersione. Il canale è largo qualche chilometro e divide Celebes dall’isola di Lembeh. Anche qui l corrente si fa sentire, ma si cercano sempre baie riparate.
Il fondale è stranissimo, composto di sabbia nera vulcanica e scherzando poi abbiamo pensato che un’esplosione nucleare abbia provocato una mutazione genetica nei pesci presenti: abbiamo visto pesci foglia, che si mimetizzano tra le foglie degli alberi che cadono sul fondo, mimandone anche il movimento, il devil scorpionfish, un pesce scorpione pieno di bitorzoli e spine, con delle ali colorate che cammina sul fondo con delle zampette, il pesce civetta, che invece di nuotare “plana” su delle ali raggiate come quelle dei pipistrelli,e che ha sopra la stella un’antenna mobile, i pesci rana, i cavallucci pigmei e quelli giganti grandi una ventina di centimetri.
Poi i più strani di tutti, i pegasus, pesci grandi una decina di centimetri, che girano sempre in coppia, anche questi non nuotano, ma camminano sul fondo, ed hanno una stranissima piccola proboscide rivolta verso l’alto.
Poi gruppi di grossi ricci con gli aculei neri e il corpo con sfumature gialle, rosse e viola, pesci pagliaccio che vivono in simbiosi di grossi anemoni dalle forme più varie ..
Insomma uno spettacolo unico.

Stiamo già pensando di tornare nel 2003

Fotografie:

clikka sulle immagini per ingrandirle:

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Questo è il resoconto del mio viaggio, senz’altro il mio più bel viaggio “subacqueo”.
Un ringraziamento particolare a Paola, Roberto e Antonio .. i Celebes Divers! (Massino Boyer in quei gioni era in Italia per l’Eudi) per l’accoglienza, la gentilezza e la competenza.
www.kudalaut.com

e altre informazioni anche su:
http://guide.supereva.it/viaggi_nei_paradisi_sommersi/interventi/2000/11/17573.shtml

 

Qualche nota pratica:

Come si arriva

Ci sono voli diretti dall’Europa (Roma,Parigi e Francoforte) per Singapore, poi volo Singapore – Manado. Il resort è a circa un’ora dall’aeroporto.
Abbiamo volato con la Singapore Airlines, una delle migliori compagnie aeree, in un Jumbo 747 Megatop (mi sembra) con video personale per ogni passeggero, videogiochi per passare il tempo, e un’assistenza in volo che raramente abbiamo avuto.
Altro fatto positivo, la franchigia bagaglio elevata a 30 kg per i sub, valida anche nei voli di avvicinamento alla tratta principale.

Valute

In marzo 2002 gli Euro non erano ancora accettati, noi avevamo un po’ di dollari, le carte di credito sono accettate al resort, nei principali negozi, diving e banche.

Agenzia di viaggio

Noi siamo andati con la Nosytour, e ci siamo trovati molto bene. Contratti di viaggio chiari, assicurazioni integrative per bagaglio e attività subacquea ecc.
Il sito è www.nosytour.it, specializzata in viaggi sub, e ci si può iscrivere ad una mailing list per sapere eventuali offerte o promozioni.