Kenya in libertà
esperienza unica e
indimenticabile
di Hellen
Località: Malindi - Watamu - Lamu - Lualenyi
Data inizio viaggio: venerdì 4 agosto 2006
Data fine viaggio: sabato 19 agosto 2006
Ciao a
tutti!!! Sono Hellen!
Tutto è
cominciato per caso, con il mio fidanzato Marco ci chiedevamo dove saremmo
andati la prossima estate … dopo aver visto America e Asia nei viaggi
precedenti e tenendo l’Oceania per il nostro futuro viaggio di nozze, ci
mancava solo un continente: L’AFRICA.
Così ci
siamo detti, perché non provare il Kenya? Una meta sicuramente interessante,
dove ci sono molteplici possibilità di tipologie per un viaggio e noi che
amiamo molto l’avventura abbiam trovato pane per i nostri denti!!! Così dopo
aver trovato un volo Eurofly a prezzi accettabili (prenotato con ben 5 mesi
di anticipo), abbiamo deciso che quella sarebbe stata la nostra meta per
l’estate 2006!
Così cercando su Internet ho conosciuto Kikka, una ragazza italiana
che vive in Kenia da oltre 14 anni. Mi è piaciuta subito per la sua
gentilezza e disponibilità, tanto che abbiamo deciso che avremmo soggiornato
presso la villetta che lei affitta a Malindi. Mai scelta è stata più
azzeccata! Grazie al suo aiuto e alla sua esperienza nonchè amicizia, la
nostra vacanza è stata fantastica! Ragazzi, se andate in Kenia visitate il
suo sito www.vacanzeinkenia.com,
per ogni informazione sul kenia, il clima, le cittadine di Malindi, Watamu,
Mombasa, i parchi e i safari visitate il sito.
Abbiamo scelto come “campo base” Malindi, scelta che si è rivelata poi
ottimale, dato che da qui si raggiungono facilmente tutti i luoghi delle
escursioni e i parchi per i safari. Inoltre è molto più grande di Watamu e
ci sono molti negozi, locali e ristoranti. Cosa che a Watamu non abbiamo
trovato. La casa di Kikka è anche questa in posizione ideale, vicina al mare
e al centro di Malindi. Per il Safari abbiamo scelto la riserva privata
Lualenyi, al confine tra Tsavo West e Taita Hills. La riserva ha dei
paesaggi spettacolari, ci sono parecchi branchi di animali, anche se non
abbiamo visto nessun felino, il campo poi è qualcosa di unico. Probabilmente
nei parchi statali avremmo visto più animali, ma qui abbiamo avuto il
privilegio di essere gli unici spettatori di un paradiso così bello, siamo
potuti scendere dalla jeep più e più volte, con pranzo nella savana, vedere
il famoso Lion’s Rock e in più fare il safari notturno!
Se avete pazienza, ecco il nostro racconto!
venerdì 4 agosto 2006 . Si parte!! Arrivo a Mombasa e trasferimento a
Malindi
Dopo mesi di duro lavoro e studio … finalmente arriva il 4 Agosto, data
della partenza! Partiamo per Milano Malpensa con debito anticipo, dove
saremmo dovuti partire alle 22.00 …. Invece, sorpresa delle sorprese,
RITARDO DI 4 ORE, si parte alle 2 di notte, che poi son diventate le 2.30!
Poco importa, almeno mangiamo gratis in autogrill a Malpensa e dormicchiamo
sulle scomodissime poltroncine della sala d’attesa. Poi ci imbarchiamo, volo
ottimo, tranquillo, facciamo scalo a Zanzibar, e con qualche ora di ritardo
atterriamo a Mombasa.
Dopo aver passato il controllo visti, fatti in Italia a Malpensa, quello dei
passaporti e la dogana senza incontrare alcun problema, usciamo e troviamo
un ragazzo con il nostro cartello “ELENA & MARCO” che ci porta alla macchina
di Khaled, un tassista mandatoci da Kikka, che ci porta a Malindi.
La strada è allucinante e l’impatto con la realtà Keniota sicuramente molto
forte, pensavamo di aver visto veramente la povertà nelle periferie di
Thailandia e Messico, ma non erano nulla a confronto! Scioccati dalla
povertà di questa terra, così bella ma altrettanto povera, procediamo sulla
Mombasa Malindi cercando di scansare le buche per terra che sembrano
voragini! Khaled è molto bravo, non ne becca una, ma noi siamo comunque un
po’ agitati … le corsie esistono, ma più che viaggiare sulla propria
carreggiata si fa uno slalom tra le buche, sperando che non arrivi nessuno
d’altro lato!!!!!!
Finalmente arriviamo a Malindi, dopo circa due orette e mezza di viaggio.
Khaled ci dà un’ottima notizia, prima di portarci a casa passiamo a casa
sua, dove prenderemo Luciano e lo porteremo a casa con noi …. Ma chi è
Luciano? Lucianino è il simpatico e birbante cercopiteco di Kikka.
Arriviamo a casa di Khaled e … eccolo! Finalmente lo vediamo!
Si precipita sulla testa di Khaled e non lo molla un secondo, finché Khaled
guida, Luciano gli sta sulle spalle dietro la testa e per mantenersi in
equilibrio si attacca con quelle sue manine deliziose alle orecchie di
Khaled … una scena imperdibile!
Eccoci finalmente a casa! Kikka è ancora al lavoro, così ci dà un caloroso
benvenuto suo marito con il loro bimbo di 8 anni.
La casa, adiacente a quella di Kikka, si trova in un ampio giardino pieno di
buganvillee di ogni colore, poco meno di cinque minuti dal mare e in una
zona silenziosa e tranquilla.E’ veramente grandissima: all’esterno c’è anche
una veranda con salottino in vimini. All’interno una grande sala, con angolo
relax con divani e tavolino, sala da pranzo e a destra una cucina
grandissima, e poi tre camere, ciascuna con il proprio bagno. La nostra era
veramente favolosa, letto a baldacchino con zanzariera, enorme e molto
romantico!!! Tutte le stanze sono davvero ampie e luminose, una villetta
perfetta!
Dopo esserci ripresi qualche minuto decidiamo di partire immediatamente alla
scoperta di Malindi. A farci da guida il marito di Kikka, che ci accompagna
prima in spiaggia a vedere il mare, poi in centro a Malindi per fare un po’
di spesa. Prima in un supermercato italiano dove abbiamo trovato pasta
italiana (anche Barilla), olio d’oliva, sughi Barilla, qualsiasi cosa utile.
Poi siamo stati in uno dei loro supermercati, Al Razak, dove abbiamo trovato
i loro prodotti tipici, tra cui dei fantastici succhi di frutta (che vanno
diluiti!!!), marmellate e riso.
La sera decidiamo di uscire di nuovo in compagnia di alcuni amici e andiamo
a mangiare tutti insieme al famoso ristorante “The Old Man And The Sea” sul
lungomare, dove con una spesa media di 9-10 euro abbiamo mangiato davvero
benissimo, sia chi ha preso la carne, sia chi ha preso il pesce. Ce
l’avevano consigliato in Italia e devo dire ne è valsa davvero la pena!
Infine i ragazzi ci hanno accompagnato alla gelateria italiana Oasi, dove il
gelato è veramente unico. Fanno anche una coppa con gelato e frutta fresca
che è qualcosa di irresistibile!
Infine nanne … meritate …. in quel fantastico lettone!
sabato 5 agosto 2006 . Discovering Malindi
Approfittando della compagnia degli amici di Marco, prendiamo subito il Tuk
Tuk per il centro di Malindi e dopo cinque minuti siamo già arrivati e ci
immergiamo subito nella vera atmosfera africana!
Visitiamo il Mercato Vecchio, la via principale che da Malindi porta fino a
Lamu, facciamo colazione al famoso Karen Blixen Bar, nella piazza
dell’elefante, un po’ il sibolo della presenza italiana a Malindi. E’ qui
infatti che la grande comunità italiana residente a Malindi si ritrova. C’è
anche una bandiera Italiana appesa alle zanne del grande elefante, memore
forse della notte folle dei mondiali!
Prendiamo un altro tuk tuk e andiamo subito al Parco Marino, dove facciamo
il primo bagno nell’oceano Indiano, oggi purtroppo abbastanza mosso, saranno
più felici i kite-surfer. Poi purtroppo il flebile sole che c’era lascia il
posto a dei nuvoloni neri e inizia a piovere, scappiamo con un Tuk Tuk di
nuovo a Malindi dove mangiamo in un bar-ristorante frequentato unicamente
dai locali, il Malindi Beach Restaurant ,vicino al mercato turistico, dove
mangiamo delle ottime samosa di carne e verdure! E chi se le scorda più!!
Le samosa sono molto simili agli involtini primavera cinesi per la sfoglia,
di forma triangolare, con un ripieno di carne, verdure o pesce a scelta.
Sono veramente buone!
Ritorna il sereno e continuiamo il nostro giro per Malindi, per finire poi a
cena alla gelateria Oasi, dove prendiamo una mega coppa di gelato con frutta
fresca …. Una vera bomba!
domenica 6 agosto 2006 . Fabbrica del legno e kilili baharini
Gli altri ragazzi sono partiti per il safari, così io e Marco cominciamo i
nostri giri. Il marito di Kikka ci accompagna alla fabbrica del legno,
vicino al punto di partenza dei Matatu, dove sotto una grande capanna un
gruppo di trenta abilissimi intagliatori preparano statue e manufatti in
legno tipici kenioti, direttamente sotto i vostri occhi. Sono veramente
bravi.
Poco distante un grande capannone al cui interno potrete trovare legno
intagliato per tutti i gusti, dalle statue masai, alle giraffe, ippopotami,
elefanti, porta frutta, vasi, qualsiasi cosa, di qualità veramente ottima,
di ogni tipo, dimensione, colore. Si tratta di una cooperativa, i prezzi
sono esposti, non c’è bisogno di contrattare, non c’è affollamento e la
scelta è infinita. Noi abbiamo fatto qui il nostro primo acquisto: una
coppia di masai, decorati con perline bianche e rosse, molto curati, un po’
pesanti ma veramente belli. Danno anche la possibilità di spedire gli
acquisti in Italia e pagare con carta di credito.
Consiglio di andare solo per la qualità dei manufatti, impareggiabile in
nessun altro posto, e credetemi … ne ho girati parecchi …. Il mio fidanzato
ne sa qualcosa!!!!! ;-)
Decidiamo di concederci una giornata di relax al mare, visto che c’è un bel
sole e che i prossimi giorni saranno abbastanza frenetici. Ci facciamo
portare da un tuk tuk al Kilili Baharini, un villaggio molto lussuoso,
offerto dai tour operator Francorosso e Hotelplan. Ci fanno entrare e
usufruire di lettino, telo e uso piscina per 700 Ksh a testa. E’ tantino per
gli standard locali, ma ero curiosa di trascorrere qui almeno un giorno.
E’ senza dubbio bellissimo, ma non adatto per come viviamo noi la vacanza.
Poter godere della libertà dell’appartamento, della compagnia di Kikka e
della sua famiglia, stando il più possibile a contatto con le persone del
posto, conoscendo la loro cultura, i loro pensieri, i loro sogni. Questo
purtroppo è spesso impossibile nei villaggi turistici che offrono
sicuramente più confort, relax e lussi, ma in un’atmosfera asettica che
standardizza ogni luogo, che secondo noi non ti permette di vivere la
vacanza a contatto col la realtà locale. Ma questa è solo la nostra
opinione!
C’è però il vantaggio che quando ti viene voglia di godere di questi confort
e lussi ci puoi andare liberamente, senza spendere un patrimonio!
Passiamo la nostra giornata tranquilli in riva al mare, sotto un bel sole,
con alle spalle una grande piscina e un giardino curatissimo, dove ci sono
decine di divani con enormi cuscini bianchi, da cui il villaggio prende il
nome, “i divani sulla spiaggia”.
Cena a casa, con un’ottima pasta al pomodoro, grazie ai super pomodori
comprati dal banchetto della “mama” di fronte al Post Office, consigliato
perché oltre a costare pochissimo i proprietari sono molto onesti e non ti
chiedono prezzi più alti solo perché hai la pelle bianca.
lunedì 7 agosto 2006 . Malindi marine park
Altra giornata di sole al parco Marino, in totale relax. Poi corriamo a
Malindi all’ufficio della Kenya Airways, ci hanno spostato il safari, così
ne approfittiamo per fare due notti a Lamu invece che una sola come
preventivato.
Ci trovano il volo, 80 euro andata e ritorno, poi sentiamo l’albergo Jannat
House prenotato dall’Italia e incredibile hanno posto anche l’8 notte!
Fantastico!!!
martedì 8 agosto 2006 . Lamu
Prendiamo il tuk tuk la mattina davanti casa e ci facciamo portare in
aeroporto. Là conosciamo durante l’attesa una coppia di olandesi, anche loro
diretti a Lamu, Jaqueline e Reinard. Con loro trascorreremo giorni
indimenticabili su quest’isola, patrimonio dell’UNESCO dal 2001.
Partiamo in perfetto orario, buon volo e atterriamo a Lamu dopo circa 30
minuti. L’aeroporto, se così si può definire (!) è una gruppo di casette col
tetto in macuti. A confronto l’aeroporto di Koh Samui in Thailandia sembra
Milano Malpensa!
Ci aspetta un simpatico signore mandato dall'albergo Jannat House, che ci
accompagna al molo, dove prendiamo un barcone che ci porta all’isola di Lamu.
L’aeroporto infatti si trova sull’isola di fronte: Manda Island. In 10
minuti neanche arriviamo.
E’ un’emozione indescrivibile mettere piede in quest’isola. Sembra di essere
catapultati in un mondo profondamente tranquillo e rilassato, con scene
d’altri tempi. Il tempo sembra essersi fermato a Lamu, da molti anni. Ci si
muove soltanto a piedi qui, o cavalcando un asino, di cui l’isola è piena.
Le stradine sono molto strette e un po’ buie perché i palazzi sono molto
alti e quindi la luce filtra solo dall’alto e rende tutto molto più
affascinante.
Sarò matta, forse no, ma appena scesa a Lamu ho provato una sorta di déjà-vu
… ho vissuto a Venezia per alcuni anni per l’università, e Lamu per certi
aspetti me la ricorda molto. Le calli strette, buie, un po’ sporche, ma
decisamente affascinanti, tra cui è bello girovagare, perdersi, guardare
quello che fa la gente… E’ un po’ una Venezia musulmana con forti tratti
arabi, nello stile e architettura dei palazzi. Io l’ho sentita così.
La nostra guida ci porta in mezzo alle strette viuzze fino all’albergo.
Questi vicoli formano un vero labirinto in cui sembra impossibile riuscire a
trovare la strada ….
Il JANNAT HOUSE è molto bello, in gestione a degli svedesi, tranquillo,
pulito e in stile tipico di Lamu. Noi abbiamo scelto la camera Bustani, più
che altro per il letto. Infatti date le dimensioni OGM del mio fidanzato
alto 2 m avevo visto tutti i siti degli alberghi e il Jannat house era
l’unico ad offrire una camera con il letto senza il legno in fondo a
sbarrare i piedi!!!
La Bustani Room è romanticissima, dà sulla piscina; troviamo buganvillee sul
letto a baldacchino e ha il bagno in camera. Non c’è acqua calda, come quasi
in tutti gli alberghi a Lamu, ma fa talmente caldo che non ce n’è bisogno.
Pranziamo, ottimo anche il ristorante e la guida, come d’accordo, torna a
prenderci dopo un’ora per una visita nella città di Lamu. Impossibile
vederla bene senza l’aiuto di un locale. Ci ha accompagnato nei vari
quartieri, quello arabo e quello swahili, al coloratissimo mercato della
frutta, alla moschea, sul lungo mare e infine nel punto più interno
dell’isola, dove i bambini corrono giocando a rincorrersi per le viuzze
strette, urlandoti Jamboooooooooooooooooo!!! Qui abbiamo visto uno spaccato
della realtà locale che rimarrà sempre impresso nei nostri ricordi di Lamu …
E’ una realtà troppo diversa dalla nostra e credo che le reazioni non
possano essere che estreme per Lamu: o la ami o la odi. E’ una città in
prevalenza mussulmana, come del resto tutta la costa keniota, con le fogne a
cielo a aperto (che poi è solo acqua, assolutamente inodore) in minuscoli
canaletti ai lati delle piccole calli. L’odore forte è quello degli
escrementi degli asini, unico mezzo di trasporto. C’è anche il Donkey
Sanctuary, dove vengono “ricoverati” gli asinelli malati.
Ma quello che ci ha colpito di più a Lamu è la gente. Per le strade, anche
nelle più buie e fuori dai tracciati più comuni, tutti ti salutano. I
bambini ti gridano gioiosi JAMBOOOOOO!!! Ti senti a casa, per quanto diversa
e non-convenzionale possa risultare questa città.
Alla sera a cena ci siamo ritrovati con Jaqueline e Reinard a cenare alla
Steak House Roof Top Resturant …. Posto sicuramente carino, mangiare buonino,
ma … va bene che in Kenya funziona tutto pole-pole (piano piano), ma
l’attesa di 2 ore è stata veramente assurda!!!
Ci accordiamo con loro per il giorno dopo: una doverosa gita in Dhow, la
tipica barca a vela keniota.
mercoledì 9 agosto 2006 . Lamu: gita in Dhow
Eccoci in partenza per la famosa giornata in Dhow, con Capitan Kelly e il
suo equipaggio: 5 ragazzi uno più simpatico dell’altro!
Andiamo subito a pesca, vicino a Manda Island, dove però il bottino per noi
4 turisti inesperti è assai magro (è andata meglio ai pesci, che con la mia
imbranataggine si son fatti un bel pranzetto con tutti i gamberetti che han
rubato dal mio amo ;-) … ). A Capitan Kelly è andata meglio.
Poi dritti alla spiaggia di Shella a fare un bel bagno rinfrescante e un
giro sulla bella spiaggia incontaminata .. poi slurp: piatto a base di
pesce, riso al cocco e salsa ai peperoni e come frutta delle ottime banane
fresche…
Visitiamo infine Manda, dove chiacchierando io e Jaqueline riusciamo anche a
perderci!!!!
Il contatto con questi ragazzi così cordiali e dignitosi nella loro povertà
ci fa apprezzare ancor di più quello che stiamo vivendo. E’ bello il posto,
sono belle le esperienze, ma sono le persone che lo rendono speciale.
Al ritorno ero quasi commossa: sulla barca, con in sottofondo il rumore del
mare, i ragazzi cominciano a cantare tutti insieme le loro e le nostre
canzoni. Hanno come strumenti solo dei secchi rovesciati come tamburi e dei
pezzi di legno che battono a terra per tenere il ritmo e … le loro 5 voci,
il risultato è da pelle d’oca.
Uno dei ragazzi ci diceva “Noi siamo poveri, sappiamo che siamo nati qui e
qui moriremo, non avremo mai la possibilità di vedere il mondo, ma noi siamo
felici e cerchiamo di regalare la felicità anche agli altri”.
Bhè Coconut, credo proprio che quel giorno ci siate riusciti, perché
ripensiamo spessissimo a voi con tanta nostalgia per quel momento così puro
e vero passato insieme.
giovedì 10 agosto 2006 . Lamu: donkey riding e ritorno a Malindi
Pre-sveglia all’alba come sempre, con il muezzin che prega dalla moschea …
un risveglio assolutamente inusuale, impossibile far finta di niente tanto è
alto il volume degli altoparlanti … apri gli occhi e dopo qualche minuto di
rincoglionimento, ti chiedi: “ma dove cavolo son finito?” … Poi pensi a Lamu,
al porto, alla sua gente e sorridi.
Sei fuori dal mondo in posto magico.
Ahimé è già ora di tornare. Marco è tristissimo, non vuole più partire… io
ci vado vicino.
E’ meraviglioso dopo solo un paio di giorni qui passare per le strade o per
il molo e sentire la gente locale che ti riconosce e ti saluta chiamandoti
per nome …. Dove mai lo troveremo un altro posto così? Dobbiamo
assolutamente tornare.
Per l’ultima mattina a Lamu facciamo i matti: vogliamo anche noi fare donkey
riding …. Cavalcare l’asino!!!!!!!!!!!!!!!!! Se lo dico a qualcuno che mi
conosce non ci crederà mai!!!!
E invece è forte, abbiamo girato un altro po’ per la città, a volte correndo
a volte piano piano, con la paura che da un momento all’altro quel povero
asino si stanchi del tuo peso e ti scaraventi giustamente per terra!!!
Invece tutto fila liscio, sono molto docili e dolci.
Il mio fidanzato direbbe una frase a lui ben nota “ma ti rendi conto …. Che
esperieeeeeeeeeenza!!!”
Ci dedichiamo allo shopping un’oretta e compriamo un quadro che ci ricorderà
per sempre questo posto magico: è una tela a olio del pittore Adam Musa,
rappresenta un locale che galoppa sull’asino in una delle viuzze tipiche di
qui.
A casa ci fa venir nostalgia ogni volta che lo guardiamo!
Ritorniamo all’albergo, troviamo la guida del primo giorno che ci riporta al
molo dove prendiamo il battello per Manda Airport.
Volo di ritorno tranquillo, atterriamo a Malindi in perfetto orario.
Usciamo a cena da “I love pizza” con Kikka e la sua famiglia per raccontar
loro della nostra esperienza, grazie Kikka per averci fatto conoscere Lamu!!!!
venerdì 11 agosto 2006 . Safari a Lualenyi
Non ci concediamo neanche un giorno di tregua, il mattino alle 4.00 am siamo
già svegli come grilli, pronti in partenza per il SAFARI. Fatty, la miciona
keniota più dolce che ci sia ci guarda arrabbiata! Voleva dormire ancora!
Abbiamo deciso di fare il safari a Lualenyi per due motivi: il privilegio di
essere in una riserva privata ti permette di essere l’unico spettatore della
savana, cosa che nei parchi pubblici non sempre succede e che è possibile
restare nella savana anche dopo il tramonto, facendo un piccolo game drive
notturno… spectacular!
Dopo 5 ore di viaggio attraverso zone davvero suggestive e toccanti,
arriviamo a Lualenyi.
Si tratta di una riserve privata di 40.000 ettari circa, grande più o meno
come l’Amboseli e gestita da Gianni Gremmo, un italiano che ha questa terra
in concessione. Il campo è sito su una collina a circa mille metri
d’altitudine, con una sala da pranzo in stile, con vista sulla savana … a
perdita d’occhio. La tenda, se così si può chiamare, è lunga circa 4 metri e
larga più o meno tre, con letti molto comodi (se ci stava Marco son comodi
davvero!!!), zona guardaroba, bagno con doccia e acqua bollente… l’ideale
dopo una giornata di safari!
Partiamo subito per il game-drive … le emozioni arrivano una dopo l’altra:
zebre, elefanti, giraffe, faraone africane, antilopi, kongoni, impala ….
E poi il tramonto, il sole che tramonta dietro le acacie spinose, silenzio,
solo tu, la savana e un senso di infinito, di libertà mai provato prima. Poi
scende la sera. Ti senti quasi a disagio nel buio, occhi ti scrutano dal
bush, sei a casa loro, sei ospite, in questo paradiso.
Il tracciatore sale sul tettuccio della jeep con un grande faro e come per
magia tanti piccoli occhi si illuminano nella notte. Sono sensazioni
indescrivibili.
Ritorno al campo, aperitivo intorno al fuoco, sotto un cielo stellato che
non ho mai trovato altrove, e poi cena degna del miglior ristorante: ravioli
fatti a mano, patate al forno, filetto … ma siamo nella savana?!?!
Dopo una mangiata da lupi ci facciamo una bella chiacchierata con Chris, il
nostro accompagnatore durante i safari, persona paziente e con un sorriso
che ti mette subito a tuo agio, che ci racconta della sua vita in Kenya,
prima veterinario, poi il suo lavoro a Lualenyi. Siamo affasciati dai suoi
racconti. Vorremmo che questo giorno non finisse mai, tanto è stato bello e
intenso, ma è meglio andare a dormire, domani sveglia all’alba!
sabato 12 e 13 agosto 2006 . Safari
Ci svegliamo che è ancora buio, Makeo, un ragazzo del campo, ci dà il
buongiorno con il suo caloroso “Jamboooooooooo”! Colazione e poi via, tutti
sulla jeep verso le pozze d’acqua, alla ricerca di animali. Troviamo branchi
enormi di elefanti, con tanti elefantini, decine di giraffe che si fermano
curiose a guardarci e poi corrono via, buffissime con la loro andatura tutta
storta!! Vediamo tantissime specie di volatili, lo sciacallo, l’antilope
dell’acqua, il kudu, un piccolo dik-dik e tanti struzzi!
Chris ci porta in un posto molto speciale, Lion’s Rock. Luogo da cui la
Disney ha tratto l’ispirazione per il film “il re leone”.
Saliamo con la jeep e davanti a noi … la savana: km e km di savana a perdita
d’occhio. Poi, sembra una magia, le poche nuvole si diradano fino a
scomparire … ed eccolo, il mio sogno si avvera: vedo il KILIMANJARO.
Poi Chris ci conduce in una radura, c’è un’acacia grandissima e …
incredibile, una tavola apparecchiata sotto!
Pranziamo nel bel mezzo del bush!
Poi di nuovo in jeep,con la speranza di vedere il leone, ma niente da fare,
siamo un po’ demoralizzati, ci avviciniamo a un branco di 30, 40 elefanti e
…. Ecco una conclusione magnifica per il nostro safari: tre matriarche
portano un piccolo a fare il bagno in uno stagno: ha appena una settimana di
vita. Chris ci spiega che così abbassano la sua temperatura corporea .. ma
nel frattempo il piccolino si diverte un mondo a rotolarsi nel fango, i suoi
versi sono buffissimi!
Le elefantesse bevono, ci guardano guardinghe, ma siamo talmente in trance
per questa scena magnifica che non muoviamo un dito. Sensazioni uniche e
indescrivibili.
lunedì 14 agosto 2006 e giorni successivi, relax a Malindi e Watamu
Trascorriamo i nostri ultimi giorni di vacanza a Malindi e Watamu,
all’insegna del relax più totale, ci appoggiamo grazie agli ottimi
suggerimenti di Kikka a villaggi sempre nuovi, dove per cifre irrisorie
abbiamo a disposizione piscina, lettini e asciugamani. Troppo comodo!!!
Anche a Watamu il mare è molto bello e la sabbia sembra borotalco … nemmeno
ai Caraibi o in Asia abbiamo mai trovato una sabbia così!!
Visitiamo Gede, antiche rovine di una città araba misteriosamente
abbandonata e Che Chale, la spiaggia dorata … sembra che qualcuno sia
passato a buttare tonnellate di brillantini oro sulla sabbia, fantastico!!!
Torniamo anche al Parco Marino, oasi di assoluta tranquillità e silenzio e
poi per la gioia di Marco … shopping, shopping, shopping!!!
La sera spesso siamo usciti con Kikka e la sua famiglia in ristoranti sempre
nuovi e sempre più buoni! E per concludere in bellezza cena swahili a casa
di Kikka con Alberto, Chiara e Agata: i nostri mitici compagni di
appartamento!
venerdì 18 agosto 2006 ... Last day in Kenia :-(
Che dire…
Il silenzio della savana, l’allegra confusione di Malindi, il profumo della
terra e del mare, il sapore delle spezie … non li troveremo più, se non
tornando qui. Indimenticabili i colori di questa terra, gli occhi dei
bambini e la cordialità delle persone. Soprattutto quella di Kikka e della
sua famiglia, che con il loro calore hanno reso la nostra vacanza ancor più
speciale, facendoci sentire come a casa.
Non possiamo che sperare di tornare presto!
Ely e Marco
PS
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a rendere questo viaggio più
speciale: in primis doverosamente Kikka, impagabile il suo aiuto e la sua
esperienza e ancor di più per la cortesia e amicizia!!! Grazie per le belle
serate trascorse insieme e per le chiacchierate in veranda!
Grazie anche a Khaled e Jamil, i tassisti che ci portavano ovunque e a Chris,
che teneva sempre bella e pulita la nostra camera, lasciandoci sempre fiori
freschi sul nostro letto.
Infine grazie ai ragazzi: Daniela e Bob con i loro compagni d’appartamento,
Chiara con Alberto e Agata, che con la loro simpatia hanno reso questa
nostra vacanza ancor più unica!
Due pensieri infine per i “nostri” animaletti:
uno in particolare va al gioioso Lucianino, che purtroppo non sarà più ad
allietare le nostre e vostre vacanze in Kenya e a farsi coccolare da Kikka
che gli era così affezionata...non sarà più la stessa casa senza il piccolo
Lucy.
Il secondo va alla “piccola” miciona Fatty, una splendida gattona rossa, che
con le sue fusa e la sua dolcezza mi ha sempre seguito ovunque aspettandomi
davanti alla porta ogni sera, ricambiando con mille miao le mie coccole! Una
carezzina virtuale per te! Ragazzi, se andrete in Kenya fatele tante coccole
da parte mia!!!
Buon Kenya a tutti!
DIZIONARIO
Tuk Tuk – piccola ape adibita a taxi 50 Ksh a corsa il giorno, 100 di sera,
100 per il Parco Marino di Malindi.
Matatu – taxi collettivo, molto simile a quelli messicani ma molto più
affollato, su un pulmino da 12 posti a volte si raggiungono anche 20 persone
a bordo! Noi lo abbiamo evitato, se non per le brevi percorrenze in mancanza
di Tuk Tuk. Stra economico, una corsa può costare solo 20-30 Ksh
Pole Pole – piano piano
Bui-Bui – tipico vestito musulmano per le donne
CONSIGLI
- All’arrivo in aeroporto vi prenderanno la valigia per portarvela e non c’è
verso di fargli cambiare idea, preparatevi un po’ di spiccioli.
- La strada Mombasa Malindi è un vero disastro se siete in viaggio fai da te
consiglio la tratta per Nairobi, e poi Nairobi- Malindi con Kenya Airways.
Volo ottimi e anche i prezzi, per ogni aiuto chiedete a Kikka. Risparmierete
due ore, pur sempre carine per vedere uno spaccato d’Africa, ma vivamente
sconsigliate per la qualità della strada … tutta buche per ben due ore e
mezza!!!
- Lamu. Rimanete almeno 2 notti, ne vale la pena. Portatevi una torcia, le
strade sono molto buie ed è difficile orientarsi. In tutto la costa, ma
forse qui ancor di più consiglio vivamente di lasciare per il mare minigonne
e vestitini e magari indossare jeans o gonne lunghe. Le donne musulmane
indossano il bui-bui, un abito nero lungo fino ai piedi e con le maniche
lunghe e spesso hanno anche il viso coperto. Le donne nubili hanno solo la
fessura degli occhi allo scoperto. Girare in minigonna non è proprio il
massimo.
Consigliato l’albergo Jannat House, ottima posizione, pulito e molto
romantico. Come ristorante il Bush Garden, grazie Kikka per avercelo
consigliato …. Che scorpacciate di pesce.
- Per il safari portatevi vestiti pesanti e kway.
- Per telefonare in italia prendete una sim locale … mooooooooolto più
conveniente!!!
FOTOGRAFIE
clikka sulle immagini
per ingrandirle: